A poche ore di distanza dai “vicini di casa” della Svezia, anche la Norvegia ha aperto la stagione dello sci di fondo. A Beitostoelen si sono tenute infatti questo pomeriggio le fasi finali della tradizionale Beitosprinten, una sprint in tecnica classica che per i norvegesi ha già grande importanza in chiave olimpica essendo lo stesso format che sarà proposto a febbraio in Val di Fiemme, e i tecnici inizieranno fin da subito a fare le proprie valutazioni in chiave convocazioni a Cinque Cerchi.
Buona la prima per Kristine Stavaas Skistad e Johannes Hoesflot Klaebo, che conquistano la vittoria in finale con grandissima agilità. La sprinter di Konnerud, chiamata quest’inverno a riscattare alle Olimpiadi il mancato oro iridato in casa a Trondheim, sembra essere in perfetto controllo sulle nevi di Beitostoelen: in particolare, in salita, stacca le avversarie dando l’impressione di usare solo in parte le sue energie, mentre tutte le altre sono a tutte. Non stupisce quindi che con la sua fisicità imponente rispetto alle altre atlete finisce per ricevere una reprimenda scritta per ostruzione durante i quarti di finale.
Completano il podio della sprint femminile Hedda Bakkemo, che si era già fatta vedere in occasione della semifinale, chiudendo appaiata a Skistad, e Ane Appelkvist Stenseth, arrivata in finale da lucky loser dopo essere stata una delle prime sorprese di giornata, conquistando il prologo davanti a Skistad. Le due si incontrano già in semifinale: dopo un ottimo avvio, Stenseth perde terreno su Skistad nell’ultima salita e viene superata anche da Hedda Bakkemo e Ingrid Bergene Aabrekk; dopo il ripescaggio grazie alla seconda semifinale decisamente più lenta, Skistad presenta nuovamente il conto al momento decisivo con una dinamica di fatto speculare.
Rimane ai piedi del podio invece Lotta Udnes Weng, che perde terreno dopo una buona prima parte di finale.
Il “re di Trondheim” vince con il suo solito stile, e non solo per la bellissima e ormai riconoscibilissima tuta che indossa immancabilmente nelle gare su territorio nazionale! Il 29enne domina la giornata senza lasciare spazio a nessuno fin dalle qualificazioni, con ampio margine di fronte alla concorrenza interna. In finale, il norvegese è sempre in testa, gestendo la sua prestazione a piacimento e lasciando solo che gli avversari si avvicendino alle sue spalle. Gli altri due gradini del podio vanno ad Ansgar Evensen ed Erik Valnes, capaci nell’ultima salita di restare molto vicini a Klaebo, mossa che consente loro di mettere lo spazio necessario tra loro e gli inseguitori e fare solo lotta a due per le ultime posizioni del podio.
Unico non norvegese in finale è Richard Jouve: il francese, rimasto coperto nelle qualifiche, si comporta molto bene in gara, trovando la strada della finale vincendo sia la sua batteria che la semifinale. Dopo un buon inizio, in finale è però solo sesto.
Diverse le sorprese di giornata, fin dalla qualificazione: al maschile, in seconda piazza, anche se a 2″09, si è classificato Harald Oestberg Amundsen, non esattamente uno sprinter naturale, capace di mettere alle sue spalle – tra gli altri – sia Erik Valnes che il campione nazionale della passata stagione nel format (anche se a skating), Even Northug. Le batterie non sono però propizie né il minore dei fratelli Northug, che si ferma ai quarti, né per Amundsen, che rimane attardato nella seconda semifinale, troppo lenta per garantirgli un ripescaggio. In generale, gli atleti della squadra nazionale maschile sono apparsi in forma migliore rispetto alle loro “colleghe” anche se non sono mancati, al femminile, alcuni buoni segnali: Mathilde Myhrvold e Tiril Udnes Weng, ad esempio, hanno chiuso rispettivamente terza e quarta nel prologo: sembra partire in ripresa questo inverno di Udnes Weng, dopo due stagioni segnate da numerosi infortuni e malattie; entrambe però si fermano in semifinale.

