“Per un’ora non ha avuto il baby sitter proprio prima di raggiungere Beitostølen e le cose si sono messe male”. Chris Jespersen, allenatore di Astrid Øyre Slind, ha raccontato a NRK come è nato il forfait dell’atleta trentasettenne che è stata costretta a saltare il weekend d’apertura della stagione dello sci di fondo norvegese.
Slind aveva avuto un infortunio al tendine d’Achille nel corso dell’estate, ma era riuscita a recuperare e tutto sembrava mettersi per il meglio, ma proprio alla vigilia della stagione vi è stata una ricaduta, arrivata in un modo piuttosto particolare, quando l’allenatore era a lungo impegnato in una telefonata e l’atleta prendeva una decisione evidentemente sbagliata.
«Astrid avrebbe dovuto fare un’ora in tecnica classica sul tapis roulant e un’ora sull’ercolina – ha detto l’allenatore – poi io sono rimasto impegnato al telefono per tutta la sessione. Così, per due ore, lei ha deciso di allenarsi soltanto sul tapis roulant».
Slind ha chiarito di aver fatto già sedute simili di un’ora e mezza e che voleva verificare se riuscisse a gestire due ore. Il giorno successivo, quando è andata a sciare ha sentito nuovamente il dolore al tendine d’Achille. «Il dolore si è riacutizzato e ho dovuto smettere dopo un’ora. Poi Chris si è irritato», ha ammesso Slind.
Su consiglio dello staff medico della nazionale norvegese di sci di fondo, Slind è stata così costretta a rinunciare alle gare di Beitostølen, avendo fortuntamente il posto già assicurato per Ruka. Ma al momento la sua partecipazione alla tappa finlandese è ancora a rischio. Anzi, sicuramente la trentasettenne non sarà al via almeno nella gara in classico.
«Vedremo se andrà lì per la gara in skating – ha ammesso l’allenatore – dobbiamo prendere questa situazione molto sul serio. E lo ha fatto davvero anche quest’autunno. Quindi avrebbe dovuto esserne orgogliosa, l’ha presa molto a cuore. Ma c’è stata una sessione in cui ha fatto un po’ troppo».

