Per gli atleti di Coppa del Mondo, tornare in gara è sempre un’emozione speciale, palpabile nel dietro le quinte della località dove si svolgeranno le gare nei prossimi giorni. Una sensazione condivisa anche da Didier Bionaz, che Fondo Italia ha incontrato quest’oggi dopo l’allenamento della vigilia.
“Sto bene, le condizioni sono abbastanza buone, non fa così freddo come un paio di anni fa quindi già quello non è male” ha raccontato al nostro inviato a Oestersund, Giorgio Capodaglio “Siamo pronti a partire, come ogni anno è un po’ emozionante essere alla prima gara, anche se ormai sono già diverse stagioni che sono al via dalla prima gara.”
La località svedese è da sempre gradita agli azzurri e lo stesso vale per il biatleta del C.S. Esercito.
“Ho dei bei ricordi di Oestersund, ho fatto molto spesso delle belle prestazioni qui, poi due anni fa è stata davvero la prima volta che ho capito di avere un buon livello atletico ottenendo dei bei risultati, quindi sono molto felice di ricominciare qui la stagione e non vedo l’ora.”
Dopo un finale di stagione difficile, in cui aveva preso la decisione di chiudere in anticipo la Coppa del Mondo, saltando gli ultimi due weekend di gara, quali sono gli obiettivi per questo inizio inverno, invece? “L’obiettivo più grande che posso avere è di ritrovarmi e ritrovare la tranquillità che mi è mancata la scorsa stagione e soprattutto il piacere di fare le gare. So che non sarà semplice, non mi aspetto di essere costante, però ho un paio di obiettivi che non sono di risultato ma aspetti di me su cui voglio lavorare per poi ritrovare anche i risultati.”
Il valdostano riparte sapendo di avere dalla sua un’arma in più: la fiducia dei tecnici azzurri. “È una cosa che mi ha fatto pensare molto, soprattutto al termine della scorsa stagione, quando ho deciso di chiudere la stagione dopo Nove Mesto. Ho sentito che loro credevano in me, anche più di me a volte, questo mi ha dato grandissima motivazione e tantissima voglia di tornare e continuare a sognare, a provarci e a inseguire i miei obiettivi. Mi ha fatto molto piacere percepire il dispiacere per quello che mi stava succedendo non solo a livello sportivo, all’interno del rapporto tra allenatore e atleta, ma proprio a livello umano e di questo li ringrazio.”

