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Biathlon , Interviste

Biathlon – Lo Sport & Event Director dell’IBU, Daniel Boehm, a Fondo Italia sui russi: “Nessun cambiamento nel nostro approccio, ci sentiamo tranquilli.”

Photo Credits: Dmytro Yevenko

In poche ore, la notizia della vittoria della Russia nel ricorso al TAS contro la decisione della FIS, in merito all’esclusione indiscriminata dalle competizioni internazionali dei propri atleti, anche di quelli che, secondo le disposizioni del CIO, rientrerebbero nella categoria AIN (Atleti Individuali Internazionali), ha fatto il giro del mondo sportivo.

Mentre si attendono sviluppi dalla Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (FIS), viene spontaneo chiedersi come è stata accolta la decisione da un’altra grande federazione degli sport invernali, l’International Biathlon Union (IBU) che ancor prima della decisione del CIO di includere gli AIN a Milano Cortina 2026, ripercorrendo la strada intrapresa a Parigi 2024, aveva messo in chiaro che non c’era spazio di manovra nei propri regolamenti per riaprire le porte a russi e bielorussi, in nessuna forma.

Presente in quel di Oestersund e interpellato da Fondo Italia, Daniel Boehm, Sport & Event Director dell’IBU, ha così commentato la notizia: “Prima di tutto, voglio chiarire che abbiamo avuto notizia del verdetto oggi e siamo stati informati. Dal canto nostro abbiamo preso una chiara in sede congressuale di sospendere entrambe le federazioni nazionali russa e bielorussa e non c’è nessun cambiamento nel nostro approccio perché riteniamo che dal punto di vista legale sia stato tutto regolarmente argomentato. Al momento non ci sono azioni legali da parte della RBU (Federazione russa di biathlon, ndr) presso il TAS, per questo ci sentiamo tranquilli che la nostra posizione.”

Una notizia, che ammette Boehm lo lascia “abbastanza sorpreso” visto quanto se ne è discusso in sede FIS e “abbiamo visto una decisione piuttosto decisa da parte del Consiglio FIS“. E se, galvanizzata da questo successo, la Federazione russa di biathlon dovesse decidere di agire come la Federazione di sci, quale sarebbe la risposta dell’IBU? Boehm è sereno e trasparente sulla questione.

“A quel punto vedremo cosa riceveremo dal TAS, siamo pronti ad affrontare ogni potenziale dibattimento. È importante ricordare che a livello costituzionale non c’è spazio all’interno del nostro ambito normativo per gli atleti neutrali, per poter cambiare l’idoneità degli atleti per gli eventi IBU la decisione spetta al Congresso.” Un cambiamento che al livello sembra difficile possa essere attuato ma, del resto, ribadisce Boehm “al momento non siamo a conoscenza di alcuna azione legale ma ci sentiamo preparati ad agire di conseguenza se dovesse accadere.”

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