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Biathlon , Interviste

Biathlon – Uldal e l’inusuale 97° tempo di tiro: “Volevo sparare più lentamente, ma non essendoci abituato ho finito per essere troppo lento”

Ha chiuso l’individuale d’apertura della stagione al secondo posto, sparando con un 20 su 20 e confermandosi uno degli atleti più competitivi del circuito di Coppa del Mondo. Eppure Martin Uldal ha sorpreso gli appassionati e gli addetti ai lavori, con tempi d’esecuzione al tiro molto più alti rispetto alle abitudini.

Al termine della gara, Uldal ha chiuso addirittura con il 97° tempo di tiro, inusuale per un biatleta dal tiro rapido e veloce come lui. Al termine della gara, in mixed zone, il giovane norvegese ha parlato a Fondo Italia di questa sua particolare prestazione al poligono.

Uldal ha ammesso di aver in parte deciso di sparare prendendosi tempi d’esecuzione più alti del solito, ma probabilmente di avere un po’ esagerato non essendo abituato a farlo.

«Alla vigilia della gara avevo deciso di sparare in tempi più alti del solito – ha ammesso Uldal a Fondo Italiama non essendo abituato a prendermi più spazio tra un colpo e l’altro, mi sono ritrovato a tirare davvero troppo lentamente. Ho notato che per me è difficile sparare più lento del solito, perché ho scelto di andare sulla difensiva e alla fine sono stato sempre più lento nel corso delle serie. Ho però chiuso con un 20 su 20 e sono felice di questo, ma credo di dover riaccelerare un po’».

Insomma già sabato nella sprint ritroveremo il tiro dell’Uldal che conosciamo? «Sicuramente cercherò di essere nuovamente più veloce, quindi nei prossimi giorni mi allenerò appositamente per riabituarmi a farlo. Diciamo che il mio piano non è di sparare tutto l’anno come ho fatto oggi».

Felice per il suo secondo posto, Uldal è molto contento della prestazione di squadra, alla prima uscita senza i fratelli Boe. «Penso che tutti noi fossimo già consapevoli di essere una squadra forte anche senza Tarjei e Johannes, inoltre con l’aggiunta di due ragazzi come Botn e Bakken che quest’anno sono ulteriormente migliorati. Abbiamo un largo bacino di atleti di alto livello. Sappiamo di essere forti e siamo felici di averlo provato già in questa gara, perché i media non ne erano così sicuri e continuavano a chiederci se saremmo stati in grado di gestire l’addio dei Bø. Oggi abbiamo dimostrato di poterlo fare».

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