Una lettera aperta a Martin Fourcade, ex campione del biathlon e oggi membro del Comitato Atleti del CIO. È quanto è stato consegnato ieri ai giornalisti all’interno della sala stampa di Hochfilzen, al via della seconda tappa della Coppa del Mondo di biathlon, dell’associazione “Atleti per l’Ucraina”, della quale fanno parti tanti atleti del presente e del passato. A passare per le scrivanie e parlare con i giornalisti è stato Wolfgang Pichler, allenatore che ha scritto la storia del biathlon.
L’associazione è stata fondata già il 6 marzo 2022, poco dopo che è partita l’aggressione della Russia in Ucraina. Con lo slogan “lo sport collega”, è attiva nella raccolta e distribuzione di approvvigionamenti in Ucraina, integrazione dei rifugiati, in particolare bambini, ricostruzione di strutture in Ucraina e aiuto ad atleti ucraini. Ne fanno parte grandi campioni di tante discipline, tra cui moltissimi biatleti, come Denise Herrmann, Simon Schempp, Maren Hammerschmidt, Björn Ferry, Michael Rösch, Anna Gandler. Tra loro c’era anche la stessa Laura Dahlmeier.
A scrivere la lettera è stato Jens Steinigen, campione olimpico del biathlon in staffetta con la Germania ad Albertville 1992, rivolgendosi all’ex campione francese che alla fine di novembre ha incontrato Viktor Maigurov, presidente della Federazione Russa di biathlon. In quell’occasione, Fourcade si sarebbe augurato il ritorno degli atleti russi nelle competizioni di biathlon.
Steinigen ha raccontato la sua esperienza diretta in Ucraina, dove si è recato la scorsa primavera per distribuire alcuni beni di prima necessità. L’olimpionico ha descritto le notti passate sotto i bombardamenti, con gli allarmi aerei che tengono sveglia la popolazione quasi tutte le notti ormai da quattro anni, per poi fare la conta delle vittime la mattina successiva. Una drammatica, triste quotidianità, impossibile anche solo da immaginare a chi, come noi, ha il privilegio, che dovrebbe essere in realtà un diritto, di vivere la propria vita in pace.
Dopo aver descritto la propria esperienza, compresa la visita alla scuola di sci di fondo e biathlon a Chernihiv andata completamente distrutta nei primi giorni di guerra e ripartita grazie all’aiuto proprio di Atleti per l’Ucraina, la lettera fissa diversi punti che indicano le motivazioni secondo le quali agli atleti russi non andrebbe permesso di partecipare ad alcuna gara internazionale.
Il primo afferma che non esistono atleti neutrali in Russia, in quanto ogni atleta, eccetto calciatori e tennisti professionisti, sarebbero assunti da un’agenzia statale e molti di loro fanno parte dell’esercito. Inoltre, Steinigen sottolinea che diversi ex biatleti russi si sono esposti pubblicamente a favore dell’intervento.
Viene poi ricordato quando i medagliati russi, che avevano partecipato alle Olimpiadi del 2022 come neutrali, parteciparono all’evento di propaganda di Putin allo stadio Luzhniki di Mosca con tanto di “Z” sul petto per promuovere l’aggressione all’Ucraina.
È quindi scritto che la “partecipazione degli atleti russi, anche solo come neutrali, supporta in qualche modo la guerra della Russia all’Ucraina, che viola la legge internazionale”. Nel testo è quindi scritto: “Chiunque permette loro di partecipare alle competizioni internazionali o compete con loro, suo malgrado supporta l’aggressione all’ucraina anche indirettamente”. Questo perché “i successi degli atleti russi, anche da neutrali, verrebbero usati dalla Russia come propaganda”.
In conclusione il messaggio diretto a Martin Fourcade: “In questo periodo ci vogliono lucidità morale e grande coraggio. Oggi la democrazia è presa di mira. I dittatori dipendono dai propri sostenitori per sopravvivere e le dittature crescono anche grazie all’indifferenza di molti e la codardia di chi non si oppone ad essi. Lo sport connette e ha grande potere. I tuoi successi hanno ispirato milioni di persone. Ma quando si ha grande potere si hanno anche grandi responsabilità. Dobbiamo quindi essere impegnati e coraggiosi”.
Steinigen ha poi invitato Martin Fourcade a recarsi con lui in Ucraina: “Puoi così farti un’idea cosa sta portando questa guerra di aggressione che è contraria alla legge internazionale. Anche se ovviamente non sarebbe una visita senza pericoli, possiamo avere tutte le opportunità sul posto di assicurarti un ritorno a casa sicuro. Sei anche invitato a diventare membro della nostra associazione e unirti ai tanti campioni olimpici e mondiali che sono dalla parte della democrazia e dei diritti umani, contro la dittatura, la guerra e l’oppressione. Dobbiamo prenderci delle responsabilità insieme, anziché guardare da un’altra parte”.


