HOCHFILZEN – Una fenice – come l’esultanza con cui ha celebrato la vittoria di oggi tagliando il traguardo: così potremmo riassumere Lisa Vittozzi, che dalle ceneri delle difficoltà riesce sempre e comunque a risorgere. Lo ha fatto due stagioni fa, dopo il periodo buio in cui sembrava aver perso il suo killer instinct al poligono, e lo ha fatto ancora oggi, dopo un anno lontano dalle gare e dai livelli che le competono da vincitrice della Coppa del Mondo generale.
È quasi superfluo quindi dire che oggi, sul viso della sappadina, splende un sorriso che racconta tutto quello che c’è da sapere: il duro lavoro di tutto un anno finalmente ripagato con la moneta più grande di tutte e la certezza che il risultato non è frutto solo del caso ma di tanto impegno e supporto da parte anche del suo staff, che oggi come lei e con lei, assieme ai tifosi azzurri, è esploso in una felicità quasi liberatoria.
A Fondo Italia, che l’ha incontrata al termine della premiazione e l’ha intervistata grazie all’inviato in Tirolo Giorgio Capodaglio, la biathleta del C.S. Carabinieri, racconta le sue emozioni e le sue sensazioni.
“Sicuramente è stata un’emozione per tanti, per me vale tantissimo. Sono partita in questa gara cercando di divertirmi e non pensare a niente, sono riuscita ad esprimere il mio biathlon al 100% quindi sono felice, e naturalmente tornare sul podio dopo tanto tempo ha un significato enorme, ci sono state tante vittorie, ma questa ha un sapore diverso, di consapevolezza e di tanto lavoro alle spalle. Perciò sono proprio tanto felice oggi!”
Una consapevolezza che non si è mai affievolita, nemmeno nei giorni più difficili, quando il rientro era lontano, quando anche l’idea dell’abbandono iniziava a gettare ombre: “So quali sono le mie capacità, ovviamente il mio carattere certe volte mi penalizza e mi manda giù perché sono troppo perfezionista, però quando torno su riesco sempre a dare il mio meglio e credo in me stessa e credo nelle mie capacità e mi fa andare avanti.”
Una gara perfetta al poligono che, accompagnata da una sciata sicura l’ha portata ben presto a giocarsi qualcosa di importante. L’ultima serie, poi, è stata quella decisiva. Ci si può solo immaginare quali sono stati i pensieri che Vittozzi ha avuto in quel momento nella sua testa; abbiamo provato a chiederglielo.
“Ho pensato di mettere pressione all’avversaria sparando per prima e poi … vediamo come va. È stato bello perché quando sei davanti e spari per qualcosa di importante è un qualcosa che ti dà la carica. Non ho paura del poligono, in quelle situazioni mi diverto e quell’emozione lì mi mancava proprio, quindi sono stata contenta di trovarmici.”
Una vittoria che la classe 1996 dedica “a tutte le persone che mi hanno aiutata ad essere qui, sono tante, non sto ad elencarle tutte. Loro sanno cosa ho attraversato e quindi la dedico a loro.”
In ottica più generale, con questa gara, al termine delle prime due tappe, si può confermare che l’Italia, 6 podi con tre vittorie da parte di tre atleti diversi, un risultato arrivato solo a fine stagione nell’inverno scorso e non con questa varietà, è forse anche di più di ciò che ci si poteva sperare per questa stagione olimpica e sicuramente lancia ottimi segnali di squadra in ottica Giochi: “Sì, siamo tutti contenti di aver iniziato nel migliore dei modi perché comunque quando non ci sono i risultati ce li abbiamo tutti addosso e lo sappiamo tutti, quindi dobbiamo solo continuare così facendo il nostro e sappiamo che i risultati arrivano.” E ora che anche Lisa ha sbloccato il risultato tanto atteso, dove si può andare? “Io vivo giorno per giorno, ogni giorno è diverso. Io mi sento bene e sparo bene, basta essere in salute.”


