È già al lavoro con il suo gruppo in vista del Tour de Ski. Di ritorno da Davos, Markus Cramer è rimasto con i suoi atleti per preparare in maniera molto accurata l’evento clou della Coppa del Mondo di sci di fondo, che si svolgerà tutto in Italia tra Dobbiaco e la Val di Fiemme.
L’allenatore tedesco della nazionale italiana è molto soddisfatto dopo la tappa di Davos, in particolare per i primi podi stagionali ottenuti, ovviamente con protagonista Federico Pellegrino.
«Per Pellegrino è stato veramente importante conquistare questi due podi – ha detto Cramer a Fondo Italia – in questa maniera ha visto che è sulla strada giusta. Ero sicuro che sarebbe andato migliorando rispetto alle prime tappe. È stato bello vederlo salire due volte sul podio, non soltanto per lui ma per tutta la squadra. Questi risultati danno a tutti una ulteriore motivazione per le prossime settimane, soprattutto per il Tour de Ski».
Il dt dell’Italia è felice del risultato di tutta la squadra: «Credo sia per noi doveroso sottolineare il risultato della qualificazione, dove abbiamo qualificato cinque uomini su sei e tutte le donne. Se Elia (Barp, ndr) non fosse caduto, avremmo fatto filotto qualificando tutti. Credo possiamo ritenerla una buona notizia».
Cramer è anche soddisfatto di ciò che ha visto nella team sprint: «Ci siamo presentati con quattro squadre, perché oltre a essere un buon allenamento in vista delle Olimpiadi, era utile anche a me per capire chi di loro fosse in grado di poter tirare fuori la miglior performance in una team sprint. Sapevamo già che con gli uomini avevamo quattro atleti in grado di fare questo tipo di gara. Bello vedere che nonostante la caduta di Barp, la coppia formata da lui e Pellegrino è riuscita comunque a salire sul podio. La loro è stata una grande prestazione. Anche Graz e Carollo hanno fatto una bella gara. È bello vedere di poter avere tante alternative nella team sprint, perché non si può mai sapere cosa può accadere, c’è sempre il rischio che qualcuno si ammali. Un discorso simile anche al femminile, dove siamo andati con Caterina Ganz e Federica Cassol, che lo scorso anno hanno dimostrato di essere una coppia molto competitiva. Ma per noi è importante poter avere più opzioni, così abbamo schierato anche la squadra formata da De Martin Pinter e Monsorno».
L’allenatore azzurro si è quindi soffermato sulle difficoltà che Davos può presentare ad alcuni atleti, spiegando però che Gismondi e Carollo hanno avuto problemi di salute prima della 10 km di domanica. «Quella di Davos è una tappa molto speciale – ha detto Cramer – perché vi si arriva sempre dopo un mese passato a quote basse e invece qui si sale. Non tutti riescono a rendere al meglio quando cambiano repentinamente di quota. Devo dire che ognuno dei nostri atleti ha combattuto nel modo giusto. Per quanto riguarda alcuni, la spiegazione su cosa sia successo è abbastanza semplice. Maria (Gismondi, ndr) era ammalata e non era quindi al 100%. Martino (Carollo, ndr) nella sprint aveva fatto bene, poi la sera aveva iniziato a stare male, ma domenica ha poi deciso di partire lo stesso. Si è visto che non era in grado di fare bene, così si è fermato. Graz, invece, ha fatto due belle gare ed evidentemente era stanco in vista della 10 km. Non è facile fare tre gare di un certo livello in altrettanti giorni. Sono però davvero contento di quanto ha fatto nella team sprint e soprattutto nella sprint, dove ha ottenuto il suo miglior risultato».
Assente a Davos era Nadine Laurent, giovane su cui Cramer continua a puntare moltissimo. «Dopo Trondheim abbiamo deciso che per lei fosse meglio non andare a Davos perché non in forma. Peccato perché aveva fatto bene nell’ultimo raduno pre stagionale, a Muonio, e anche nelle gare FIS. A Ruka e Trondheim abbiamo visto che ha fatto fatica, quindi la cosa migliore per lei era tornare a casa e prepararsi per il Tour de Ski allenandosi nel modo migliore. Lei è ora con noi a Lavazè, dove stiamo facendo una bella preparazione per il Tour».
A proposito del Tour de Ski, Cramer sembra già avere le idee chiare. «Il nostro obiettivo è quello di ottenere buoni risultati. In particolare puntiamo a combattere per un piazzamento importante nella classifica generale del Tour maschile, perché credo che con i format presenti possiamo fare bene. Credo anche le donne abbiano tutte le possibilità di comportarsi bene in singole gare durante il Tour. Le scelte? Decideremo dopo la tappa di Fesa a St.Ulrich. Sicuramente con gli uomini porteremo 12 atleti, 10 più due Under 23. Anche per le donne aspettiamo la Fesa Cup, ma ho già in mente cosa possiamo fare».


