Una vittoria pesante quella di Johan-Olav Botn, che se all’inizio della stagione poteva sembrare la sorpresa del circuito, oggi sembra il maggior pretendente alla vittoria della Sfera di Cristallo. Con una prestazione sontuosa al tiro che gli permette di eccellere anche quando non è al meglio sugli sci, il norvegese mette in cascina, gara dopo gara, punti pesanti che lo avvantaggiano sulla concorrenza.
A Fondo Italia, il 26enne ha raccontato la sua voglia di rivalsa dopo l’Inseguimento perso all’ultimo poligono a Oestersund: “Ero un po’ arrabbiato con me stesso quando ho sbagliato ad Oestersund. L’ultima serie è sempre quella decisiva ed ero incredibilmente motivato a prendermi una seconda possibilità sia qui a Le Grand Bornand che ad Hochfilzen.”
Un inizio di stagione per il norvegese che sorprende tutto il circuito, e sé stesso, anche se conscio della propria crescita. “Sì, un po’ sono sorpreso. Sto performando meglio di quanto mi aspettassi da me e specialmente meglio di quanto gli altri si aspettavano da me. Sapevo però che avrei potuto fare meglio dello scorso anno, e che avrei fatto bene per il livello della Coppa del Mondo.” Botn è sicuramente un biathleta diverso rispetto al suo approdo nel massimo circuito, avvenuto due anni fa, anche se ricorda, con un po’ di amarezza, che in quella stagione andrebbe vista non solo alla luce di un singolo risultato: “Di due anni fa tutti ricordano la prestazione ad Oberhof ma nessuno ricorda gli Stati Uniti e il Canada dove ho avuto due sprint con due 10/10. Avrei voluto che la gente vedesse di più a ciò che ho fatto in IBU Cup e non solo ad Oberhof.”
In questa stagione, invece, è riuscito a mettere in campo una continuità senza pari, che però attribuisce al lato migliore del “sistema Norvegia”, che ti assicura un posto in squadra quando rendi al meglio: “Penso sia facile quando sai di avere più possibilità di poterti mettere in mostra, non è facile gareggiare quando invece hai un coltello puntato alla gola.”
Dopo il weekend, niente Natale a casa per Botn, che raggiungerà la fidanzata, Karoline Simpson-Larsen, a Passo di Lavazè per un periodo di allenamento in quota prima riprendere la stagione: lei tra pochissimi giorni con il Tour de Ski e lui a gennaio, con la Coppa del Mondo che riprenderà la sua corsa verso le Olimpiadi da Oberhof. I due non saranno soli, con loro anche l’ex biathleta Einar Hedegart: “Sarà un po’ come essere a Lillehammer, ma in Italia!”
Gara quasi fotocopia a quella di ieri: dopo 4 tornate in testa, due errori precludono a Johannes Dale-Skjevdal la vittoria a favore di un compagno di squadra. Ieri Christiansen, oggi Botn. Eppure le Olimpiadi non sono mai state così vicine e domani c’è ancora un’altra chance per agguantare il ticket per Anterselva con una vittoria a sigillo. “Di sicuro non c’è alcun dubbio che questi podi siano importantissimi in quell’ottica. Essere in grado di assicurarsi dei buoni risultati è bellissimo e importantissimo. Siamo pressoché alla perfezione.”
Nell’ultima tornata, racconta il 28enne, ha sciato “come un folle per riprendere i francesi, e a quel punto ero stanchissimo. Sono riuscito ad assicurarmi il podio ma è stata tostissima, ma anche molto divertente, Jacquelin aveva una velocità sugli sci oggi che non sono riuscito ad eguagliare. Sono veramente impressionato da lui!”


