Solo un bersaglio mancato ha impedito al muro umano posizionato davanti al poligono di Le Grand Bornand di venir giù quando Lou Jeanmonnot è uscita in testa con margine per l’ultima tornata. Una vittoria attesa da tanto e un ultimo giro che è sembrato davvero una parata per la padrona di casa che ha sventolato il tricolore francese negli ultimi metri prima del traguardo.
E l’emozione di Jeanmonnot è palpabile quando, intervistata dall’IBU a fine gara, parla della gioia per il successo casalingo. “È davvero bello, lo volevo tanto. Sembra che fino ad oggi per me questa non fosse una località facile, sono davvero orgogliosa di aver dimostrato a me stessa che sono capace di vincere anche qui. Ed è stata una bellissima gara, sono davvero felice oggi.”
E la folla, assolutamente delirante quando è salita sul gradino più alto del podio, non è stata per lei elemento di tensione.
“Mi ha dato energia e forza in più sicuramente. A volte il boato della folla è davvero assordante quando sei sulla prima salita, è una sensazione stranissima, ma pazzesca. Mi ha aiutata tantissimo al tiro perché mi ha stimolata a fare sempre meglio.”
Tuttavia, la 28enne transalpina non è stata immune dalla pressione del pre-gara, come ha confessato invece a Nordic Magazine.
“Alla fine del riscaldamento sono andata da Cyril Burdet perché lo stress mi stava influenzando. Non riuscivo a sciare bene, non ero molto sveglia. Lui mi ha chiesto di dirgli in due parole che tipo di biatleta fossi oggi. Ho risposto fiducia e controllo. In quel momento, la fiducia non era al 100%, ma ci siamo detti che avrebbe dovuto esserci dal momento in cui fossi uscita dal cancelletto. Sono rimasta davvero lì, ho lasciato che Hanna (Oeberg) facesse la sua vita e ho sparato lentamente perché era il modo migliore per me per mantenere quella fiducia.”
Grazie alla vittoria odierna, la biathleta di Pontarlier agguanta la vetta della classifica generale di Coppa del Mondo. “Siamo alla fine del primo periodo, quindi nulla è ancora deciso, ma è un obiettivo e lo tengo bene a mente. Lo considero una sfida. Ho fatto una bella gara a Grand-Bornand e farlo con il pettorale giallo è il passo successivo”.
