Sorride camminando per la mixed zone della Nordic Arena di Dobbiaco al termine della qualificazione alla sprint a skating. Pur avendo mancato l’ingresso nei trenta, lui che sprinter non è, Savelii Korostelev ha il sorriso di chi si trova nell’ambiente che ha sempre sognato, quello della Coppa del Mondo.
Ovviamente, essendo con Dariya Nepryaeva il primo russo a prendere parte alla Coppa del Mondo dopo oltre tre anni e mezzo, il ventiduenne russo è molto ricercato dai media.
A Fondo Italia, Korostelev ha descritto le proprie sensazioni per questo esordio al Tour de Ski: «Sono certamente felice essere qui, è bello prendere parte al mio primo Tour de Ski. Non penso di puntare su una singola gara, ma di riuscire a mantenere un buon livello per tutta la manifestazione e far bene nella classifica generale del Tour. La mia gara preferita? Quella di domani».
Non sono molti gli atleti che si trovano ad avere così tante attenzioni alle prime uscite in Coppa del Mondo. Stupisce come Korostelev riesca a vivere il tutto, almeno all’apparenza, con tanta naturalezza e tranquillità: «Non sento alcuna pressione in più da questa attenzione mediatica – ha detto a Fondo Italia – non mi dà fastidio parlare con i giornalisti. Alla fine tutto questo fa parte del mio lavoro. Certo quando alcuni mi chiedono di guerra o di politica, dò sempre la stessa risposta».
Poco prima che lo fermassimo, infatti, il tono delle domande era proprio quello: “Cosa pensi di Putin”? “Sei d’accordo con la guerra”? A queste domande Korostelev ha preferito con educazione rispondere semplicemente con un “non chiedetemi di questo”, ma sempre con educazione e senza alcun segno di fastidio.
Presente a Dobbiaco anche il suo allenatore, Egor Sorin, che non potendo avere l’accredito segue la gara da spettatore nelle aree libere a tutti: «Si è qui tra gli spettatori – ha ammesso il russo che gareggia con tuta bianca da neutrale – è stato con me in questi giorni di preparazione, ma ovviamente non è qui con accredito».
Anche il team al suo seguito è piuttosto ridotto: «Qui c’è un solo skiman – ha spiegato – il secondo ha avuto lo status da neutrale solo pochi giorni fa e non ha fatto in tempo a essere qui».
Dopo aver sottolineato di voler andare alle Olimpiadi e che per seguire il suo sogno era volato a Davos prima ancora di ricevere lo status neutrale, Korostelev ha parlato anche di alcuni colleghi russi: «In patria abbiamo 30 o 35 gare a stagione, Ustiugov non è sempre presente, mentre Bolshunov fa tutto il circuito. In questi anni l’ho battuto in alcune occasioni. La sua forma? Non delle migliori al momento. Il migliore sciatore russo oggi? Ardashev (ride, ndr)».


