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Sci di fondo

Sci di fondo – Tour de Ski: Schumacher esce vincitore dalla heat mass start di Dobbiaco, Pellegrino 16esimo

Photo Credits: Ruka Nordic

Gus Schumacher conquista il suo secondo successo in carriera, trionfando a Dobbiaco nella heat mass start di 5 km. L’americano ha vinto la seconda serie, risultata poi la più veloce, anche grazie ad una bellissima collaborazione con Benjamin Moser, secondo e Lars Heggen, terzo, che confermano di essere in grande forma, anche su distanze superiori a quelle delle sprint. I tre si sono dati cambi regolari, interpretando la prova come una cronosquadre di ciclismo, facendo così grande velocità per tutto il percorso, a differenza delle altre serie dove ci sono stati momenti di surplus che hanno fatto perdere secondi preziosi agli atleti.

Hanno approfittato del traino, ma dando in parte anche il loro contributo e conquistando così un ottimo piazzamento Jules Chappaz, quarto nella batteria e nella classifica finale e l’inglese James Clugnet, quinto. Sempre dalla stessa serie arriva il sesto posto di Michal Novak, mentre è settimo Niilo Moilanen. Solo ottavo dopo aver vinto la sua batteria Emil Iversen, così come è solo dodicesimo Johannes Hoesfloet Klaebo, che ha vinto la terza batteria. Si è battuto bene in quella serie Federico Pellegrino, terzo e sedicesimo nella classifica finale. Ancor peggio è andata a Elia Barp, vincitore della quarta serie e solo 19esimo finale.

Dopo il giorno di riposo, è ripartito il Tour de Ski a Dobbiaco con la prima volta del molto discusso format della heat mass start di 5 km. Gli atleti sono stati suddivisi in 4 batterie in base al loro piazzamento nella classifica generale del Tour de Ski e hanno gareggiato sulla distanza di 5 km una serie per volta. Al termine si è andati a vedere i tempi di ciascun fondista e la classifica è stata stilata solo in base al tempo finale fatto registrare dall’atleta a prescindere dalla batteria in cui era incluso: la vittoria è stata assegnata così a chi aveva fatto segnare il parziale più basso.

Nella prima serie si sono inizialmente incaricati di tenere il ritmo alto Iversen e Amundsen nella prima parte del tracciato, quasi del tutto pianeggiante. Successivamente è il canadese Stephen a mettersi davanti al gruppetto. Il ritmo non sembra altissimo. Nel tratto conclusivo ha attaccato Ree, con Iversen alle sue spalle. Nella volata tra i due ed è Emil Iversen ad imporsi al photofinish con un tempo di 9’42.5, terzo Jouve, poi i canadesi Cyr e Mckeever. Solo settimo Amundsen. Gli atleti sono sostanzialmente arrivati in gruppo tutti assieme, con distacchi ridottissimi. Si piazza 14esimo Graz.

Nella seconda serie Lars Heggen è partito a tuono tirando il gruppo. Moser e Schumacher gli hanno poi dato cambi regolari. Al km 1.7 Heggen è transitato con già 4″ di margine sulla prima serie. I 3 atleti già citati hanno continuato ad alternarsi al comando, facendo così velocità. In cima alla salita il margine è diventato di 7″ rispetto alla prima batteria. L’andatura sostenuta ha fatto selezione e si sono sganciati 8 atleti con Clugnet a fare il ritmo nel finale. Nella volata ad avere la meglio è stato Gus Schumacher, con il miglior tempo provvisorio di 9’35.4, davanti a Benjamin Moser e Lars Heggen, poi Chappaz e Clugnet. Discreta prova per Daprà e Mocellini.

La terza serie, quella di Pellegrino e Klaebo, ha visto il leader della generale prendere subito la testa. Stenshagen gli ha dato cambi regolari nella prima fase pianeggiante, con una modalità molto simile a quella delle cronosquadre del ciclismo. Al primo rilevamento cronometrico il tempo era lo stesso della serie precedente. Ogden ha dato un paio di cambi ai norvegesi, poi sulla salita Stenshagen e Pellegrino si sono messi davanti, poichè il ritmo stava rallentando. Chicco ha forzato nel tratto più duro facendo selezione. Nel tratto finale Klaebo ha ripreso in mano la situazione, alternandosi con l’azzurro in testa. Dopo un piccolo rallentamento è arrivato l’attacco di Stenshagen. Nel finale ha fatto valere la sua legge Klaebo, davanti a Stenshagen e Pellegrino, ma purtroppo il tempo è stato il più alto, con 9’44.0. Si è rivisto un buon De Fabiani, sempre vicino ai migliori.

L’ultima batteria ha visto Valnes partire molto forte, con Anger e Barp alle sue spalle. Il norvegese ha tirato da solo tutta la prima parte di gara. Al primo rilevamento Anger è passato con un paio di secondi di ritardo. La Svezia ha preso poi decisamente il comando provando a fare gioco di squadra con Anger e Poromaa. Il secondo parziale era di poco più alto del migliore, ma nel tratto più ripido, sotto l’impulso di Zak Ketterson, il ritardo è salito. Nel finale ecco la bella azione di Elia Barp, che ha spinto nel falsopiano in discesa dando una forte scossa al gruppo. L’azzurro addirittura se ne è andato da solo nel finale, vincendo la batteria con anche un buon margine su Parisse e Lapierre, ma il tempo di 9’45.2 è il più alto e vale solo il 19esimo posto finale.

Classifica completa

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