Una stagione da re: classifica generale di Coppa del Mondo, neanche uno sprint perso tra quelli a cui a preso parte, portando a casa la Coppa di Specialità, Tour de Ski, ma soprattutto un Campionato Mondiale in casa vissuto da padrone nel vero senso della parola: 6 medaglie d’oro per altrettante gare. Ecco perché nessuno potrebbe faticare a credere che a fine stagione Johannes Hoesflot Klaebo fosse stanco, molto stanco.
“Pensavo di galleggiare su una nuvola e che tutto sarebbe filato liscio. Poi ho capito che ero stanco”, ha raccontato Klæbo a VG parlando della conclusione dei Mondiali di Trondheim 2025 nel giorno della presentazione delle squadre ad Oslo, lunedì scorso “Ho sentito il bisogno di liberarmi di tutto questo. Ci sono molte emozioni e pensieri su ciò che è successo. Sono stati dieci giorni bellissimi che non dimenticherò mai.”
Ai Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 mancano “solo” nove mesi: con l’inizio della preparazione estiva, è fondamentale che il 28enne abbia resettato “l’abbuffata” dell’ultimo inverno per poter affrontare al meglio gli impegni della prossima. Avere “addosso” ancora Trondheim 2025 può essere un problema, con gli applausi del “muro” di Granaasen, inclusi quelli della Tribuna Reale, i bagni di folla nelle cerimonie di premiazione, le fiumane di pubblico ai lati della pista che lo sci di fondo non dimenticherà a lungo vista la grande carestia di pubblico negli ultimi anni, località norvegesi incluse. E Klaebo promette di non dimenticare nulla di tutto questo sebbene “devo superarlo un po’”.
La sfida più grande, a questo punto, dopo aver vinto tutto quello che era in palio nella manifestazione più difficile di tutte – un Mondiale nel giardino di casa – è riuscire a trovare nuova motivazione per continuare ad affrontare le gare a venire, ma Klaebo anche in questo dimostra di non essere un atleta come gli altri.
“Ogni giorno di vacanza, senza pensare agli allenamenti, mi sono sentito sempre più motivato. Sono un po’ sorpreso dalla rapidità con cui è successo” ammette, anche se un lungo periodo di riposo, tra il Mar dei Caraibi con la fidanzata Pernille, le festività pasquali con gli amici e persino una cena di gala a Palazzo Reale assieme ad altri campioni dello sport norvegese, “è stato bello e necessario”.
Ora però è il momento di mettersi a tavolino con i suoi principali collaboratori, suo padre e suo nonno, Kåre Høsflot, e stilare un piano per le Olimpiadi. “Io e mio nonno abbiamo intenzione di organizzare un piano di allenamenti in quota. Tutto deve essere definito”. Per quanto riguarda parà Haakon, invece le cose potrebbero cambiare: in tutte le fasi che hanno preceduto i Campionati del Mondo, infatti, è stato al fianco del figlio, isolandosi con lui per evitare malattie, occupandosi dei pasti e di tutto il necessario. “Non sarà lo stesso regime, ma è lui il responsabile della maggior parte delle cose, perciò spetta a lui decidere quanto essere coinvolto. Ma ci saranno dei cambiamenti”.
Una cosa è certa: Klaebo non solo non ha intenzione di lasciare il fondo, ma nemmeno quella di rallentare un po’, nonostante la stanchezza al termine della stagione, anche se forse sarebbe naturale pensare che dovrebbe fare meno gare di sci per ridurre il carico di lavoro. Sulla strada verso le Olimpiadi 2026 prima e i Campionati del Mondo di Falun poi, Klæbo rivela che il suo piano potrebbe essere quello di fare ancora più gare di sci nel corso della stagione.
“Mi alleno sei o sette mesi all’anno per gareggiare, e sono intenzionato a gareggiare il più possibile. Non mi alleno certo per due gare. Cerco di includere le gare che rientrano in un piano generale. Ma prima delle competizioni più importanti bisogna fare delle valutazioni ciniche” conclude, ponendo il suo limite solo di fronte al divertimento personale nel gareggiare “Guardo avanti, finché c’è da divertirsi ci sto, e questo è il massimo del divertimento che conosco. I Campionati del Mondo di Falun si prospettano come una grande sfida così come i Giochi Olimpici nelle Alpi francesi nel 2030, ma non posso pensare troppo avanti. Devo tracciare una nuova rotta adesso. Si comincia con le Olimpiadi dell’anno prossimo”.
Da buon cannibale, quale ha dimostrato di essere in queste stagioni, dopo aver raggiunto e superato i record di Northug, Klaebo può puntare ad eguagliare se non superare quanto fatto da Marit Bjørgen: con cinque medaglie d’oro olimpiche già al collo, in quel di Lago di Tesero 3 ori lo farebbero avvicinare la fondista, oggi vice allenatrice della nazionale femminile, mentre nel 2027, altre 3 sono le medaglie d’oro da aggiungere alle sue 15 d’oro per affiancare la leggenda assoluta di Bjørgen.