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Biathlon – Knotten tra rammarico e obiettivi: “Ho già un piano per Coppa del Mondo e Olimpiadi. È lì che voglio andare”

Foto Credits: Dmytro Yevenko

“Non dico di sì a nulla senza sapere cosa mi aspetta. Questa è la mia vita”. Così sentenzia in maniera chiara e decisa Karoline Knotten, tornando dopo qualche settimana a parlare dell’esclusione dalla nazionale norvegese di biathlon che aveva fatto tanto scalpore all’inizio di aprile. Alla base della separazione tra la biatleta classe 1995 e la squadra A della Norvegia, alcune divergenze sul programma di preparazione, sul quale Knotten aveva espresso il proprio disappunto, vedendosi poi negare il posto in nazionale. “Voglio sentirmi responsabile di ciò che faccio e credere in ciò che faccio”, aggiunge la norvegese nella lunga intervista accordata al portale Gudbrandsdølen Dagningen.

Una notizia sorprendente, quella dell’esclusione di Knotten dalla nazionale, che aveva suscitato diverse reazioni, non ultima quella della diretta interessata, intervenuta con parole forti all’indirizzo dello staff della nazionale. Ora, qualche settimana dopo la ratifica delle squadre, la norvegese torna a parlare dei momenti difficili a mente più fredda, ripercorrendo quegli istanti: “Prima sono rimasta scioccata – spiega –, poi mi sono arrabbiata. Ora sono dispiaciuta e basta. Mi sento semplicemente indesiderata, e questo mi fa male”.

Tuttavia, Knotten si dice sollevata dal grande sostegno ricevuto da compagni, avversari e colleghi: “Subito dopo c’è stato un vero e proprio trambusto, il telefono squillava continuamente. Ho dovuto isolarmi dal mondo esterno, ma apprezzo davvero tutti i calorosi feedback. La famiglia del biathlon, sia in patria che all’estero, ha dimostrato grande attenzione”.

Il rammarico e la rabbia rimangono comunque sentimenti ben presenti nei pensieri dell’atleta norvegese: “Non do la colpa a nessuno, tranne che agli allenatori. Se la futura nazionale volesse che gli atleti si presentassero solo per allenarsi, temo che le motivazioni e la gioia svanirebbero. Deve essere consentito porre domande, sollevare dubbi e avanzare critiche costruttive”. Poi rincara la dose, sottolineando la preoccupazione per quanto riguarda le prospettive per il futuro della nazionale: “Questa situazione dimostra che se sei anche solo un po’ diverso dalla maggioranza, o devi cambiare o verrai buttato fuori. A mio avviso, questo manda un segnale negativo a tutti coloro che verranno dopo di noi”.

Nonostante le divergenze con la nazionale, Knotten vuole ora guardare avanti con la speranza di riuscire a centrare l’obiettivo Olimpiadi, pur partendo più indietro nelle gerarchie. Per farlo, Knotten si allenerà sotto gli occhi del tecnico Roger Grubben, che la seguirà nella preparazione verso l’inverno: “Abbiamo già prenotato tutti i nostri soggiorni in alta quota e stilato un piano approssimativo per la Coppa del Mondo e le Olimpiadi. Perché è lì che voglio andare. Conosco Roger dai tempi in cui facevo parte della nazionale juniores. È una persona molto capace e costante, che mi vede nella mia interezza. Non solo l’atleta, ma anche la persona, Karoline.”

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