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Sci di fondo

Klæbo passione Manchester United: il tifo, l’idolo CR7 e quella volta in cui Balotelli gli rovinò la giornata

Foto credits Newspower.it

Chi abbia anche solo un minimo interesse per il gioco del pallone sicuramente ricorda un’immagine a suo modo rappresentativa del calcio italiano. E’ il 2011 e allo stadio Old Trafford di Manchester si gioca il derby tra i padroni di casa del Manchester United e i rivali del Manchester City. In campo con la maglia numero 45 dei Citizens c’è Mario Balotelli – calciatore della nazionale azzurra ex Inter e Milan e attualmente in forza al Genoa -, che in quel periodo si trova all’apice della propria carriera ed è tra i talenti più in luce di tutta la Premier League. Una partita che anche in ragione del risultato finale passerà poi alla storia, ma che non – proprio per questo motivo – non è ben ricordata dai tifosi dei Red Devils presenti quel giorno sulle tribune. Tra di loro, un giovanissimo Johannes Høsflot Klæbo, lì per fare il tifo alla sua squadra del cuore.

Al 22° minuto proprio Balotelli sblocca il risultato portando in vantaggio i suoi e mostrando a tutti una maglietta con la scritta sarcastica “Why always me?”, in risposta alle polemiche che in quel periodo accompagnavano la sua reputazione da bad boy. La partita, per il dispiacere di Klæbo, finirà poi 1-6 per il City, un risultato che rimane ad oggi la sconfitta più pesante mai subita dallo United in un derby.

E pensare che per Klæbo, che in termini di immagine è forse quanto di più lontano ci sia dalla definizione di bad boy, quella era la prima (e unica) volta sulle tribune dell’Old Trafford. A svelarlo è proprio il fondista norvegese, che, ospite nel podcast norvegese United.no, racconta il suo rapporto con la squadra inglese di cui è tifoso fin da bambino. Recatosi a Manchester per seguire da vicino il club grazie ad un biglietto regalatogli per il compleanno, Klæbo ha tuttavia dovuto fare i conti con una partita a dir poco infelice per i Red Devils: “E’ stato come versare sale su una ferita aperta. È stato doloroso essere lì, ma allo stesso tempo è stata un’esperienza indimenticabile. Vedendo quella frustrazione… Le persone erano davvero tristi. È stato quasi scioccante vederlo”.

Pur ammettendo che quella per lo United più che una passione profonda sia oggi qualcosa di più simile a una simpatia, il norvegese racconta di come in passato seguisse con maggiore fervore i risultati della squadra di Manchester. “C’è una foto scorrendo in basso nel mio profilo Facebook”, racconta Klæbo con riferimento a uno scatto che lo ritrae con tanto di cappellino, sciarpa e maglietta targati United. E infatti ci sono momenti della storia recente della sua squadra che il norvegese ricorda particolarmente bene: “Purtroppo, mamma e papà raramente ci facevano guardare la Champions League perché non avevamo tutti i canali TV. La finale di Champions del 2008 contro il Chelsea? Ricordo che ero a letto quando sentii che Cristiano Ronaldo aveva sbagliato un rigore”. L’esito, in quel caso, fu tuttavia favorevole per il norvegese, visto che ad alzare la Coppa alla fine fu proprio il Manchester United.

Fonte foto: profilo Facebook Johannes Høsflot Klæbo

Il giocatore preferito di Klæbo? Ovviamente il calciatore simbolo della storia recente del club, proprio Cristiano Ronaldo. Anche perché tra campioni ci s’intende: “Ronaldo è stato il mio grande modello. Penso che sia stato fantastico quando è tornato (nel 2021 quando ha lasciato la Juve, ndr), anche se poi c’è stato molto caos. Le cose non sono andate esattamente come previsto”. Un’ammirazione, quella che lega Klæbo a CR7, che fa ripensare con un po’ di ironia in più a quelle immagini diffuse lo scorso inverno, quando Ronaldo era finito in mezzo alle polemiche per aver calpestato una pista da fondo in Finlandia invece di percorrerla con gli sci.

Ora, mentre il Manchester United si prepara ad affrontare la finale di Europa League che vedrà la squadra guidata dal tecnico Ruben Amorim sfidare i londinesi del Tottenham il prossimo 21 maggio, è verosimile pensare che a seguire la partita con particolare trasporto ci sarà anche Johannes Høsflot Klæbo.

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