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Sci nordico – Trondheim, le prime cifre ufficiali delle perdite: i Mondiali sono un buco da oltre 4 milioni di euro

Fis Nordic World Championship 2025. Trondheim (NOR), 01/03/2025 Photo: Pentaphoto

Dalla Norvegia giungono aggiornamenti che gettano luce sul caso dei Mondiali di Trondheim e sull’ingente deficit accumulato dalla società organizzatrice dell’evento. Se nelle scorse settimane era emerso il quadro generale di una situazione economica difficile, ora ecco le prime cifre ufficiali, comunicate durante un incontro dei creditori tenutosi nelle scorse ore.

Secondo quanto riportato da diversi media norvegesi, il debito totale da sanare da parte della società a capo dei Mondiali equivale a ben 134.3 milioni di corone norvegesi, ovvero quasi 12 milioni di euro. Cifre folli emerse dal conto presentato da circa 150 creditori, che vanno ben oltre le stime portate avanti nei giorni scorsi e che aggravano la situazione già delicata.

Sebbene sul totale vi siano ancora dispute in corso, la società di Trondheim dalla sua parte, basandosi sulle proprie stime, ritiene di dover saldare solo 86 milioni di corone (7.5 milioni di euro). Essendo le stime fatte da Trondheim ben più basse rispetto a quanto chiesto dei creditori, in ogni caso dunque non sarà possibile coprire per intero i debiti accumulati, come confermato anche dallo stesso avvocato Marius Gisvold, in prima fila nella gestione delle controversie sul lato dell’organizzazione. Secondo il legale, in particolare, nella peggiore delle ipotesi i debiti saldati saranno del 46% rispetto alla cifra richiesta, ma è possibile che si arrivi a un compromesso a metà tra questa percentuale e un inverosimile 100%. Tra chi verrà però risarcito interamente – si legge – vi sono 41 Federazioni Nazionali di Sci, che secondo l’avvocato riceveranno indietro interamente la somma richiesta.

Il quadro appare dunque preoccupante e i numeri parlano chiaro: con 134 milioni di corone di debiti a fronte di 86 milioni stimati invece dalla società come somma da corrispondere, il buco totale si avvicina dunque ai 50 milioni di corone (4.3 milioni di euro). Un tonfo piuttosto fragoroso, se si considera che le previsioni fatte prima dei Mondiali parlavano di un utile stimato di 20 milioni.

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