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Biathlon – Sebastian Samuelsson, la routine “consapevole” per una carriera duratura

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

Gli atleti, si sa, fanno di una routine rigida la base necessaria della loro vita, in particolar modo nei periodi di preparazione e di gara. Riuscire ad avere uno stile di vita sano e regolare, nell’attività fisica, nel riposo e nell’alimentazione è fondamentale per ottenere il massimo rendimento. Eppure, mantenere questa routine può essere difficile anche per un atleta di alto livello come Sebastian Samuelsson.

Lo svedese lo spiega a biathlonworld, il sito dell’IBU, raccontando quanto è cambiata la sua vita da un anno a questa parte, da quando cioè è diventato padre per la prima volta della piccola Elsa.

“Mi sveglio alle sette. Se sono a casa, la prima cosa che faccio è dire “Buongiorno” a mia figlia e alla mia ragazza se sono sveglie. Se sono in raduno, controllo il telefono per vedere se ci sono state novità durante la notte.” Il primo ostacolo della giornata arriva ben presto, con la colazione: “Non faccio molto il bravo a colazione. Di solito sono un po’ stanco al mattino, ho voglia di uscire ad allenarmi e quindi la faccio di fretta. Ma nei giorni in cui non c’è molto stress, è bello rilassarsi un po’…”

La preparazione, come si può immaginare, è la parte più importante della giornata dello svedese. E i risultati stanno pagando: alla nona stagione di Coppa del Mondo, Samuelsson ha chiuso al quarto posto nella Classifica Generale, realizzando la miglior percentuale di tiro della sua carriera con un buon 84% totale. Ma non chiamatelo professionista…

“Non direi che sono perfezionista, ma prendo l’allenamento sul serio. Deve avere uno scopo. Bisogna farlo correttamente e avere un piano; niente tempo perso a non fare nulla. Bisogna capire perché si sta facendo quello che si fa. Dovrebbe essere un continuo, continuo, continuo! È l’opposto della mia vita personale, dove sono più rilassato.”

Nel corso della carriera, che gli ha già regalato diverse gioie tra Mondiali e Olimpiadi, Samuelsson ha visto il biathlon e anche il modo di approcciarlo con la preparazione cambiare anche in maniera radicale. E il suo obiettivo, di fronte a questi cambiamenti, è quello di continuare comunque a godere di quello che fa. “Cerco di concentrarmi sulla sostenibilità, dentro di me. Voglio una carriera lunga e voglio che sia divertente; qualcosa che possa fare a lungo. Non voglio abbassare la testa e partire e basta. Voglio essere bravo a lungo termine; godermi il viaggio. Nella carriera non ho affrontato molte sfide. Non ho avuto grossi infortuni, ma una sfida di cui vado molto fiero è il Campionato del Mondo 2023 a Oberhof. La staffetta mista è stata un disastro, e poi ho vinto quattro medaglie. Tutta la prima parte di quella stagione è stata un disastro, e penso che molti atleti si sarebbero arresi. Ho resistito e ne è valsa la pena.”

Nella vita di tutti giorni, tra la vita di padre, l’unico vizio che si concede – la Coca Cola – e la pausa mentale dallo sport con la tv, il 28enne ha imparato una grande lezione: quella di cogliere l’attimo e non solo. “Ho imparato ad essere più efficiente. Ora, ti rendi conto che se hai cinque minuti liberi, vuoi usarli, perché tutto è molto più frenetico… E ho capito quanto sia importante dormire! Prima andavo a letto un po’ tardi e non era un grosso problema perché riuscivo a dormire facilmente durante il giorno. Ora, non vuoi passare una brutta notte perché non ti riprendi più.”

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