Se la Germania dello sci di fondo vive in questi mesi un periodo difficili per via della positività al clenbuterolo da parte di Victoria Carl, a portare più ottimismo e serenità all’interno della squadra femminile tedesca è l’ottimo percorso di crescita intrapreso da Helen Hoffmann. Giovane emergente nata nel 2002, Hoffmann si è distinta nell’ultima stagione di Coppa del Mondo, riuscendo a conquistare la vittoria della classifica U23 , oltre ad essersi laureata campionessa del mondo U23 nella 10 km a skating iridata di Schilpario, dove ha raccolto il suo 4° oro individuale tra Mondiali Junior e U23. Ora, interpellata ai microfoni della FIS, la tedesca parla delle grandi ambizioni per il futuro, esprimendo orgoglio per quanto fatto nell’ultimo inverno.
La nativa della Sassonia, che ai Mondiali di Trondheim si è resa protagonista anche di una medaglia di bronzo nella staffetta, svela i piccoli segreti che l’hanno portata a una così rapida e notevole ascesa: “Ho avuto ottimi allenatori che mi hanno aiutato, oltre a un buon piano di allenamento. Non faccio nulla di speciale, mi concentro solo sulla qualità delle sessioni e sul riposo. Penso che non ci siano segreti, a parte il fatto che non faccio ‘cose stupide’”.
Attenzione ai particolari e testa sulle spalle sembrano dunque essere i punti di forza di una fondista che può contare anche su ottime doti di resistenza: “Penso di avere un buon motore – si descrive Hoffmann -, quindi mi sento forte in salita, ancora di più a skating che in classico. […] Mi si addice quando la gara è molto dura”. Tutte caratteristiche che la tedesca spera di poter migliorare ulteriormente: “Cerco di migliorare molto la mia tecnica, ma devo dire che è davvero impegnativo. Mi sento più forte in skate, quindi la classica è forse il mio punto debole. Voglio migliorare nelle sprint e cercare di prendere confidenza con la tecnica ad alta velocità”.
Per farlo, Hoffmann potrà affidarsi al sostegno del team tedesco, composto da atleti di grande esperienza dai quali trarre ispirazione: “In Germania abbiamo una squadra molto forte e sono felice di farne parte. Abbiamo ottime condizioni di allenamento nel centro sportivo nazionale e abbiamo buoni gruppi di allenamento, quindi possiamo aiutarci a vicenda”. Tuttavia, sarà ben presto la nuova generazione a dover prendere in mano il futuro del fondo in Germania, considerato che per molti degli atleti storici la carriera potrebbe chiudersi al termine della prossima stagione: “Ora la squadra è forte, ma dopo le Olimpiadi alcuni atleti potrebbero terminare la loro carriera – ammette Hoffmann -, quindi il futuro è incerto. Riguardo al biathlon, penso che per loro il loro futuro sia più roseo perché hanno una base più ampia di atleti davvero bravi che possono avere opportunità nelle grandi competizioni”.
Ma ,come detto, la squadra nel complesso è attualmente di grande livello e la medaglia di bronzo vinta a Trondheim in squadra con Pia FInk, Katharina Hennig e Victoria Carl ne è la dimostrazione. Una gara in cui, stando ai piani iniziali, Hoffmann non avrebbe nemmeno dovuto partecipare: “All’inizio non avrei dovuto gareggiare nella staffetta, quindi quando ho avuto l’opportunità sono stata contenta. Non mi aspettavo che le altre ragazze fossero così avanti, quindi ero un po’ nervosa, ma credo di aver fatto una buona prestazione. Mi sono concentrata per fare del mio meglio e quando Victoria ha portato a casa il terzo posto, sono stata felicissima. C’erano molte emozioni in squadra: è stato un grande momento della mia carriera. Dopo la gara, abbiamo festeggiato con tutti i compagni di squadra e gli allenatori”.
E ora? Cosa aspettarsi da Hoffmann per il prossimo futuro? L’impressione è che il giusto mix di talento e consapevolezza che la caratterizza possano portarla progressivamente a scalare le gerarchie anche ai massimi livelli internazionali, partendo dall’appuntamento con Milano-Cortina 2026: “Per prima cosa, devo qualificarmi per le Olimpiadi. Dopodiché, voglio concentrarmi sulla 10 km a skating e sullo skiathlon. Se c’è un posto libero per la sprint, mi piacerebbe provare anche quella, ma non è il mio obiettivo principale”. Il tutto con l’obiettivo di avvicinarsi a quelli che sono i suoi veri obiettivi dichiarati per i prossimi anni: “Sarò felice se continuerò a migliorare e magari un giorno vincerò una medaglia d’oro olimpica. Voglio anche vincere la classifica di Coppa del Mondo almeno una volta”.