La scorsa estate, la preparazione di Niklas Hartweg verso i Campionati del Mondo nel contesto casalingo di Lenzerheide non è stata particolarmente fortunata: a seguito di una caduta, lo svizzero è stato a lungo fermo per un infortunio ad una spalla; questo però non ha impedito al 25enne di sfiorare la medaglia in due occasioni, nella staffetta mista con un quarto posto e un quinto posto nell’individuale.
Per questo motivo, con una preparazione che finora è filata liscia come l’olio, l’elvetico non può che essere tenuto in considerazione per la corsa alle medaglie per le Olimpiadi invernali del prossimo anno. Dal canto suo, Hartweg non lascia nulla al caso, puntando a diverse novità.
A differenza degli anni precedenti, quest’estate ha scelto un blocco di allenamento separato, lontano dalla squadra svizzera e accompagnato solo dal compagno di squadra Sandro Bovisi. I due si sono trasferiti in Norvegia per un mese, dove si sono allenati in maniera autonoma.
A Blick.ch il biathleta ha spiegato questa scelta: “Sandro mi ha contattato lo scorso inverno. Mi piaceva l’idea di potermi stabilire in un posto per un periodo di tempo più lungo”. I due hanno organizzato così un blocco di quattro settimane, in collaborazione con lo staff tecnico della nazionale ma anche consultandosi con i compagni di squadra: “Ho valutato cosa fosse meglio per me. E mi sono anche chiesto se sarebbe stato un problema per gli altri se qualcuno avesse saltato l’allenamento. Ma siamo ancora in una fase molto iniziale della nostra preparazione, quindi non è stato un problema per nessuno”.
La scelta per questo allenamento è ricaduta su Lillehammer, una delle mecche norvegesi degli sport: un bel cambiamento rispetto al 1400 m sul livello del mare di Lenzerheide. “Allenarsi all’altitudine di Lenzerheide offre ovviamente molti vantaggi. Ma per un blocco che prevede molte sessioni di allenamento, è anche bello essere quasi al livello del mare per un breve periodo”. Dell’Innlandet, Hartweg ha apprezzato la tranquillità e il poter andare in skiroll anche per strada in tutta sicurezza: “Le persone sono abituate a vedere atleti sugli skiroll. Non ci sono sorpassi pericolosi e nessuno guida dietro. Si percepisce davvero l’importanza dello sport qui. Si può sciare all’infinito su queste strade. Probabilmente ho accumulato più chilometri sugli skiroll che mai”.
Un’altra novità per la prossima stagione è rappresentata dalla carabina, fatta realizzare proprio a Lillehammer, dallo stesso produttore che rifornisce anche la maggior parte dei migliori atleti norvegesi: “Volevo acquisire una nuova prospettiva sul tiro. E il motivo principale era che volevo una maggiore possibilità di regolazione del mio fucile”; la speranza è che questo gli permetta di evitare le “situazioni di tensione” che in precedenza si verificavano quando sparava in piedi, grazie ad una flessibilità maggiore nelle regolazioni, risulta ottimizzato dal punto di vista aerodinamico e ha anche caricatori posizionati diversamente, con cui spera di poter “guadagnare qualche secondo in più” nel range time.
Naturalmente si tratta di cambiamenti, in particolare nell’arma da fuoco, che richiederanno tempi di adattamento ma, con ancora 6 mesi che separano dalle Olimpiadi, il tempo non è proprio ciò che manca.