È sci di fondo d’agosto, certo. Ma senza dubbio non si può esimersi dal sottolineare che la 15 km maschile del Blinkfestivalen di quest’anno sia stata una delle gare più imprevedibili e dal risultato più inaspettato di tutte le competizioni andate in scena recentemente. E non solo perché, come è assai raro vedere, Johannes Høsflot Klæbo ha perso contatto con il gruppo chiudendo a oltre due minuti, ma anche – e soprattutto – per l’impronosticabile doppietta austriaca al traguardo, che ha premiato gli sforzi di Mika Vermeulen e Benjamin Moser. A qualche giorno di distanza, è proprio il vincitore della 15 km a svelare insieme all’amico e avversario James Clugnet la tattica di gara, studiata nei dettagli e poi trasformata in realtà beffando tutti gli avversari.
Nel corso di una puntata del podcast Skirious Problems, co-condotto da Clugnet e Vermeulen, la stravagante coppia di fondisti ha raccontato che la scelta di attaccare a pochi giri dalla fine, per sperare di poter guadagnare un vantaggio sufficiente per l’arrivo in solitaria, è scaturita ripensando a com’era andata la stessa gara lo scorso anno. Nel 2024, infatti, lo stesso Clugnet aveva attaccato a un giro dalla fine, guadagnando un piccolo gap sul gruppo, salvo poi rialzarsi per giocarsi lo sprint al massimo delle forze. “Quest’anno volevamo fare la stessa identica cosa – svela Clugnet –, ma attaccando questa volta in due dopo 10 giri (quindi a 3 dalla fine, ndr), quando tutti si preparano per lo sprint e nessuno vuole tirare perché manca poco all’arrivo”. E così, il piano era ben definito: Vermeulen e Clugnet avrebbero attaccato al decimo giro, servendosi dell’aiuto dell’austriaco Benjamin Moser per fare da “tappo” a un eventuale repentino tentativo di ricucire il gap e sperando di riuscire a mantenere il vantaggio per gli ultimi tre i giri.
Una tattica a tutti gli effetti ispirata al ciclismo, con alcuni uomini a tentare la fuga e un altro a tenere a bada il gruppo di inseguitori conservando energie. Anche perché, da buono sprinter qual è, Moser avrebbe fatto sicuramente il proprio gioco mettendosi davanti per tenere basso il ritmo e arrivando quindi più fresco allo sprint finale, dove avrebbe potuto giocarsi al meglio le sue carte da finisseur.
Una strategia ben architettata sulla carta, che ha dovuto tuttavia scontrarsi con la realtà: “Il piano era di ritrovarci con Jimmy (Clugnet, ndr) al nono giro, metterci in posizione e attaccare al decimo giro. Lo avevamo detto anche a Musgrave. Ma avvicinandosi al nono giro, Musgrave è caduto ed è uscito di gara. Io mi guardavo indietro e mi chiedevo dove diavolo fosse Jimmy. A essere onesti ero un po’ stanco, perché la gara fino a quel punto era stata piuttosto veloce”. E così, con Clugnet staccato dai ritmi troppo alti imposti nei giri precedenti, Vermeulen si è ritrovato a dover tentare l’attacco da solo.
Approcciandosi al decimo giro, ecco una vocina a risvegliare le speranze di Vermeulen: “Se vuoi provarci io ci sono”. Eccolo lì, Benjamin Moser, puntuale come da accordi, a proporsi per quel ruolo da tappo che avrebbe permesso ai fuggitivi (in questo caso solo uno) di provare ad allungare. “Ho esitato per un po’ – spiega Vermeulen -. Dopo il ponte ho avuto la possibilità di passare da un piccolo spazio laterale, superando Amundsen e attaccando nella maniera più veloce possibile. Sono stato un po’ fortunato, perché Amundsen era un po’ sorpreso che fossi partito e non ha reagito immediatamente. Poi c’era una curva e lì Moser si è messo davanti. E così 2 secondi vantaggio sono diventati 3 e mezzo. E così era quasi fatta. Da lì in avanti sono stati sette minuti di sforzo al massimo”.

Nonostante gli sforzi dei vari Harald Østberg Amundsen e Sverre Dahlen Aspenes per ricucire, il gap era ormai troppo ampio per poter riuscire a riprendere l’austriaco, involato verso la sua prima vittoria in assoluto in una gara con un parterre internazionale come quello offerto dal Blinkfestivalen. A completare il capolavoro targato Austria, la volata perfetta di Moser, bravo a bruciare tutti gli altri contendenti sul rettilineo finale di Sandnes, tra i quali un ottimo Federico Pellegrino, firmando la doppietta austriaca e suggellando il successo di un piano architettato per beffare gli avversari più accreditati.
Comprensibile, per quanto si tratti sempre di una gara estiva, la soddisfazione di Vermeulen, per la prima volta sul gradino più alto di una gara di caratura internazionale: “È sicuramente la mia gara preferita dell’anno e parteciparvi è veramente molto divertente. In mezzo alla città, con tanta gente a vedere. È davvero molto divertente, anche se non sei lì per vincere, ma solo per partecipare. La tattica di gara? Non potevo crederci neanch’io che avesse funzionato. È una sensazione piacevole vincere una gara, anche perché non vincevo una gara letteralmente da 5 o 6 anni”.
Per rivedere la gara, CLICCA QUI (la mass start maschile dal minuto 1:21)