Il fondista norvegese Jan Thomas Jenssen è stato costretto a fermarsi dopo una caduta durante il riscaldamento della sprint a Hitra, seconda gara del weekend norvegese del Toppidrettsveka. L’incidente gli è costato la frattura dello scafoide della mano destra, una delle lesioni più difficili da guarire. “È l’osso peggiore che ci si possa rompere, perché c’è una circolazione sanguigna così scarsa nella zona, e quindi non riceve abbastanza sangue per guarire velocemente.”
Certo, però, seguire le indicazioni dei medici per uno sportivo non è mai facile. “Non è nella mia natura stare seduto senza far nulla, ma ora non ho scelta” ha dichiarato l’atleta a TV 2, spiegando come anche le attività quotidiane siano diventate complicate. “Non è sempre facile. Preparare il cibo o prepararsi per mangiare, andare in bagno e allacciarsi le scarpe. In realtà ho rinunciato ad allacciarmi le scarpe. Ora indosso le Crocs, e poi dovremo farci i conti quando inizierò ad allenarmi seriamente. Sarà un problema.”
Dopo l’intervento, a cui si è sottoposto la scorsa settimana, Jenssen dovrà evitare sforzi e optare per allenamenti alternativi, con l’obiettivo di tornare gradualmente in pista; persino sudare è un problema, perché potrebbe mettere a rischio la rimarginazione della ferita chirurgica.
A sostenerlo nel percorso di recupero, il compagno di nazionale Martin Løwstrøm Nyenget, che ha subito la stessa frattura, ma lo ha messo in guardia dal riprendere troppo presto: “Era un po’ troppo impaziente e ha dovuto portare il gesso per parecchio tempo. Eirik Nossum (allenatore della Nazionale, ndr) è stato molto chiaro nel dirmi cosa dovevo fare e cosa non dovevo fare. A quel punto è stato molto facile stare fermo. Era così molle che Nossum ha detto che sembrava una zuppa”.
Nonostante lo stop, non cerca alibi in vista della stagione olimpica ed è convinto che anche una battuta d’arresto possa diventare un vantaggio: “Bisogna cercare di usare le cose e trasformarle in qualcosa di positivo. È così anche per questa mano. Le cose brutte passano, e poi di solito dopo va meglio. Anche un po’ di difficoltà fanno bene.”
Intanto, sul piano personale, l’estate ha portato novità positive: Jenssen è andato a convivere con l’ex fondista Berit Mogstad, con cui condivide passioni e quotidianità.