I Campionati mondiali di sci nordico di Trondheim dello scorso inverno sarebbero dovuti essere una perfetta passerella d’addio per una delle più grandi figure dello sci di fondo norvegese, Therese Johaug, ma non è stato proprio così. La nativa di Dalsbygda ha concluso la propria spedizione portandosi a casa sì 4 medaglie, ma nessuna del metallo più pregiato. 4 ori mancati per un un totale di 4.9 secondi complessivi che le sono valsi 3 argenti e un bronzo.
Subito dopo il Tour de Ski vinto, Johaug ha saltato le tappe che hanno preceduto il Mondiale casalingo e sarebbe dovuta rientrare a Falun, Svezia, nell’ultima tappa di Coppa del Mondo prima dell’appuntamento iridato. Solo il giorno prima delle gare, però, è stato diffuso un comunicato stampa in merito al cambia do programma: “I piani sono destinati a cambiare strada facendo. Ora sto apportando un nuovo cambiamento e ho scelto di saltare Falun per prepararmi al meglio per i Campionati Mondiali. Non sono malata!”, ha dichiarato Johaug nel comunicato stampa.
Pål Gunnar Mikkelsplass, per anni suo allenatore personale, intervistato dall’Expressen durante il ritiro della nazionale femminile norvegese a Torsby ha così parlato: “Non era vero che non fosse ammalata. È stata una bugia bianca, una tattica per evitare caos e attenzione. Quando si è in quelle condizioni non ci si può allenare bene e quindi abbiamo preferito non dire nulla”.
Sempre avvicinata dall’Expressen in estate, Therese Johaug aveva già raccontato esattamente cosa le aveva impedito di partecipare alla tappa di Falun: “Tutto è iniziato quando mia figlia Kristin è tornata a casa ammalata dall’asilo un giorno. Mi ha trasmesso l’influenza. Ho preso la tipica infleunza invernale. Quando mancavano tre settimane ai Mondiali in casa, ero già ammalata da una settimana. Ho iniziato ad avere paura. Tutto l’allenamento che ho fatto finora è stato completamente sprecato? Avrò tempo per rimettermi in forma?”, le sue parole.
Nel mentre, all’interno del ristorante di Torsby, a Pål Gunnar Mikkelsplass è stato chiesto se mentire sulla malattia sia stata davvero la decisione giusta. Se non sarebbe stato meglio dire la verità e quindi ridurre la pressione su Johaug.
“Spesso è bene cercare di essere il più onesti possibile su tutto – ha ammesso l’allenatore – così non si deve nascondere nulla a chi ci circonda. È stato un errore non parlare apertamente della malattia di Therese prima dei Campionati de Mondo. Ovviamente non sappiamo se senza l’influenza sarebbe stata in grado di vincere le gare, ma non è mai positivo ammalarsi prima di una competizione importante”.