Non è un mistero che per diverso tempo all’interno della FIS ci siano stati malumori da parte di alcuni Stati membri, che hanno criticano, più o meno apertamente, attraverso i propri rappresentati, l’operato del presidente Johan Eliasch, puntando il dito contro il suo stile di leadership, la mancanza di processi democratici e di trasparenza.
Un esempio lampante è sicuramente quello della gestione dei diritti TV, che ha portato diversi Paesi (i cosiddetti Snowflakes) ad aggregarsi contro la FIS per trovare una soluzione che permettesse ai singoli partecipanti di non perdere la gestione della vendita dei diritti tv, con alcuni di loro – Austria e Germania – arrivati al punto di intentare causa contro la Federazione Internazionale quando la FIS decise nel 2023 di voler vendere autonomamente tutti i diritti dello sci internazionale.
L’insoddisfazione però non concerne solo la centralizzazione dei diritti. “Riguarda molte cose. Governance, democrazia, radicamento e coinvolgimento nelle questioni. La centralizzazione era solo una piccola parte. Si trattava più che altro di decidere se si desiderava quella leadership” ha affermato a NRK una fonte anonima.
L’emittente norvegese, in una propria inchiesta, rivela quest’oggi che la Norvegia, insieme a Paesi come Austria, Germania, Finlandia, Stati Uniti, Svizzera e diverse altre nazioni, in occasione dei Mondiali di sci alpino di Saalbach ha avviato l’organizzazione una mozione di sfiducia al presidente Johan Eliasch da presentare poi Congresso della FIS di quest’anno, tenutosi nel giugno scorso. Affinché però un “golpe” di questa portata possa avere esito positivo, il lavoro dietro le quinte deve essere enorme, poiché si richiede una maggioranza di 2/3.
Quale migliore occasione per raccogliere consensi se non l’evento social FIS tenuto il giorno prima della scadenza per la presentazione delle proposte al Congresso FIS. “Quando sono arrivato” racconta la fonte di NRK “c’erano riunioni in ogni angolo. C’era un’atmosfera strana quella sera.”
La NRK ha chiesto un commento alle varie Federazioni, ma la se presidente della Federazione norvegese di sci, Tove Dyrhaug, e le Federazioni, austriaca, americana e tedesca non desiderano commentare la questione, la Finlandia ha risposto come segue tramite la Segretaria Generale Marleena Valtasola in una e-mail: “La Federazione sciistica finlandese è a conoscenza dell’iniziativa citata nell’ultimo anno. Tuttavia, non l’abbiamo sottoscritta. Non abbiamo altri commenti da fare al riguardo.”
La NRK ha ad ogni modo visionato la documentazione che mostra la proposta in cui i Paesi scrivono di aver perso la fiducia nel presidente e di voler destituire Eliasch con effetto immediato. Quando però la proposta di sfiducia è stata elaborata, non esisteva un candidato alternativo pronto, e non è ben chiaro cosa poi abbia effettivamente fermato la proposta: su questo le opinioni delle fonti norvegesi divergono.
“È stato solo nell’ultima riunione, poche ore prima della scadenza, che è stato deciso che non se ne sarebbe fatto nulla” racconta un’altra fonte. È però probabile che non ci fossero numeri sufficienti per un’azione di successo: fonti di NRK riferiscono che alla fine erano circa dieci i paesi che avevano firmato la proposta vera e propria, che non sono certo i 2/3 del Congresso.
Oggi, però, i malumori sembrerebbero essere rientrati almeno per ciò che riguarda i diritti TV, e le differenti Nazioni sono giunte ad un accordo con la FIS, che dal 2026 al 2029 deterrà i diritti tv di Coppa del Mondo e Mondiali.