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Biathlon – Fourcade e il no alla presidenza del Comitato Organizzatore delle Olimpiadi 2030: “Una decisione dolorosa”

In una lunga intervista pubblicata questa mattina su L’Equipe, che ha riportato Martin Fourcade in prima pagina sul quotidiano sportivo francese dopo diversi anni, quando era una prassi consolidata a seguito dei suoi innumerevoli successi nel biathlon, il francese ha affrontato diversi argomenti, ma in particolare la decisione di tirarsi indietro dalla guida del Comitato organizzatore dei Giochi olimpici e paralimpici delle Alpi francesi del 2030.

Dopo il coinvolgimento a vario titolo del 37enne durante le Olimpiadi di Parigi 2024, la sua nomina a capo del comitato organizzatore sembra la scelta più ovvia e naturale, quasi una diretta conseguenza della presidenza di Tony Estanguet per quelle estive. La rinuncia, spiega l’ormai sei volte campione olimpico, è arrivata “per convinzione” in un messaggio indirizzato ai suoi cari e soprattutto frutto dell’aver visto in prima persona quanto impegnativo sia un tale ruolo, proprio attraverso l’operato di Estanguet.

“Non ero pronto a tutti i compromessi” ha spiegato “l’ho fatto sapendo che sarebbe stato un terremoto nel mio stile di vita. So quanto sarebbe costato, avendolo visto e vissuto con Tony Estanguet nell’avventura di Parigi 2024. D’altro canto, ero pronto ad alcune cose ma per un progetto che mi assomigliasse e avrei abbracciato completamente e non per un progetto in cui avrei dovuto fare un passo indietro. Rinunciare è stata una decisione molto difficile da prendere, ma non volevo mentire a me stesse al riguardo.”

Una presa di posizione che ammette di non aver ancora completamente digerito: “Questa esperienza con i Giochi Alpini Francesi è stata dolorosa. Una scelta consapevole e una rinuncia. Sentivo di poter contribuire a questo progetto e, in fondo, anche la pretesa di dire: “I Giochi invernali nel mio Paese, com’è possibile che non partecipi? Ci sono rimasto male. Non voglio nasconderlo. Mi sono lasciato alle spalle alcuni mesi complicati. Avevo bisogno di fare un respiro profondo, godermi i miei cari e riconcentrarmi prima di uscire dalla mia caverna”.

Monsieur Le Biathlon però rassicura tutti i francesi: in quanto membro del CIO, desidera ancora dare il suo contributo ai Giochi casalinghi, che ora hanno come patron Edgar Grospiron: “Non vedo come potrei farne a meno. Casa mia è a 20 minuti da Le Grand Bornand, mio fratello Simon è allenatore della squadra maschile di biathlon. Molte cose mi portano verso il 2030. Non è un progetto lontano da me.”

“Ero pieno di lividi.”

Un episodio che ammette di non aver ancora completamente digerito: “Questa esperienza con i Giochi Alpini Francesi è stata dolorosa. Una scelta consapevole e una rinuncia. Sentivo di poter contribuire a questo progetto e, in fondo, anche la pretesa di dire: “I Giochi invernali nel mio Paese, com’è possibile che non partecipi?”. Continua: ”  Ci sono rimasto male. Non voglio nasconderlo. Mi sono lasciato alle spalle alcuni mesi complicati. Avevo bisogno di fare un respiro profondo, godermi i miei cari e riconcentrarmi prima di uscire dalla mia caverna”.

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