A quattro mesi dalla Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici invernali 2026, gli organizzatori di Milano si trovano ad affrontare una corsa contro il tempo per dare il via ai lavori del complesso, che ha già completato i lavori principali ma deve ancora installare i servizi essenziali per gli atleti.
Situato sul sito dell’ex stazione ferroviaria del capoluogo lombardo, il Villaggio Olimpico è stato ufficialmente presentato alla stampa a fine settembre, dopo lavori di costruzione per un costo complessivo di 140 milioni di euro, circa il 40% in più rispetto al budget iniziale.
La società di sviluppo Coima, responsabile del progetto, ha sottolineato durante l’evento che i lavori sono stati completati con un mese di anticipo rispetto al previsto, a fine giugno. Tuttavia, la pressione ricade ora sul comitato organizzatore, che ha preso il controllo del sito pochi giorni fa e ora si trova ad affrontare la sfida di allestire aree comuni come la mensa, la palestra e il centro medico in poche settimane. In questo scenario, c’è il rischio che il Villaggio non sia completamente pronto in tempo per gli atleti.
Secondo l’AFP, una fonte vicina al progetto ha affermato che gli organizzatori di Milano Cortina “devono muoversi rapidamente” per garantire che tutto sia pronto prima della cerimonia di apertura, prevista per il 6 febbraio presso l’iconico stadio di San Siro. Nonostante le recenti recensioni entusiastiche e la consegna anticipata del progetto da parte di Coima Sgr, la fonte ha anche avvertito che, nonostante il completamento degli edifici, non esiste ancora un piano concreto per l’installazione dei servizi essenziali.
Interpellato dall’agenzia di stampa, il comitato organizzatore ha ammesso che “anche se alcuni dettagli, come l’allestimento del piano terra, devono ancora essere completati, tutti stanno lavorando duramente per risolvere questi problemi nelle prossime settimane”. È proprio a questi piani terra che saranno ubicati gli spazi medici, di ristorazione e di allenamento che daranno vita al Villaggio Olimpico.
Il complesso, composto da edifici di 68 piani, ospiterà 1.700 atleti e funzionari durante i Giochi. Le camere, con uno o due letti, sono dotate di arredi essenziali, scrivanie e bagni privati. L‘AFP ha confermato durante la visita che le forniture di acqua ed elettricità funzionano già correttamente.
Dal punto di vista energetico, il progetto del Villaggio privilegia la sostenibilità: le abitazioni sono riscaldate tramite pompe di calore e alimentate dall’elettricità generata dai pannelli solari installati sui tetti. Tuttavia, l’aspetto del complesso è ancora lontano dai rendering iniziali che mostravano piazze verdi e vivaci spazi pedonali; per ora, l’ambiente circostante conserva un’atmosfera sobria, da costruzione in corso.
Già un anno fa, l’ex Presidente del CONI Giovanni Malagò elogiava i preparativi per i Giochi Invernali in quella che definiva “una corsa contro il tempo in pieno stile italiano” e sottolineava che, sebbene il CIO non fosse direttamente coinvolto nella costruzione del Villaggio Olimpico, i funzionari dell’organizzazione con sede a Losanna stavano lavorando a stretto contatto con gli organizzatori locali per garantire che tutto procedesse secondo i piani. “Abbiamo ricevuto molta fiducia e lavoriamo ogni giorno per ripagarla”, ha spiegato.
Una volta conclusi i Giochi Olimpici e Paralimpici, il Villaggio tornerà in gestione a Coima, che avrà quattro mesi di tempo per convertire le strutture in residenze studentesche prima dell’inizio dell’anno accademico a settembre 2026. Il piano di ristrutturazione urbanistica, inizialmente elogiato, ha suscitato polemiche sui prezzi degli affitti: il costo medio di un posto letto sarà di 864 euro al mese, circa il 25% in meno rispetto al valore di mercato, ma comunque considerato elevato da molti giovani milanesi.
Il progetto architettonico del Villaggio Olimpico è incentrato sulla qualità della vita degli studenti, con 42 aule studio, due palestre, campi sportivi, cucine comuni, aree verdi e spazi sociali. Sono inoltre previsti servizi essenziali, tra cui sicurezza 24 ore su 24, servizio di portineria, lavanderia e 380 posti auto per biciclette.
Manfredi Catella, CEO di Coima, ha dichiarato: “Si tratta di un progetto di interesse pubblico, al servizio delle Olimpiadi e poi destinato a residenza studentesca. La sfida che ci troviamo ad affrontare è quella di convertirlo da villaggio olimpico a residenza studentesca, cosa che dovrà essere fatta in tempi rapidissimii. Stiamo parlando di appalti per 140 milioni di euro, realizzati interamente da aziende e fornitori italiani, ed è un esempio di collaborazione tra pubblico e privato”.
L’impresa edile ha annunciato che offrirà 450 posti letto a una tariffa agevolata di 592 euro al mese, sebbene le critiche non si siano placate. Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini ha accusato l’amministrazione locale progressista di essere troppo indulgente con il settore privato, attaccando duramente il sindaco Giuseppe Sala: “Non voglio che Milano diventi una città solo per ricchi che spolpa la classe media”.
Il dibattito sull’edilizia abitativa si intreccia quindi con il simbolismo dei Giochi. L’area in cui sorge il Villaggio, esterna all’anello principale della città, è stata per decenni una zona deturpata dal narcotraffico e dalla prostituzione, ma negli ultimi anni ha subito una rapida gentrificazione, secondo quanto riportato da fonti locali. Nelle vicinanze si trova la Fondazione Prada, centro culturale della casa di moda italiana, e a nord-est il quartiere di Porta Romana, oggi uno dei centri più vivaci della vita notturna milanese.
In definitiva, il Villaggio Olimpico incarna le ambizioni e le contraddizioni di una città che cerca di coniugare modernizzazione e giustizia sociale. Con i lavori principali completati ma i servizi ancora da installare, il tempo scorre con la stessa precisione del calendario olimpico. Mentre le gru si ritirano e le squadre tecniche prendono il sopravvento, Milano si prepara a ospitare il più grande evento invernale della sua storia, consapevole che la vera sfida non è solo terminare in tempo, ma dimostrare che la sua trasformazione urbana può essere all’altezza dei Giochi che il mondo si aspetta.