“Temevo il passaggio di categoria, ma per ora non ho ancora sentito questo cambiamento”. È tranquillo Gabriele Matli alla vigilia della fase finale della preparazione in vista della stagione invernale.
L’ossolano, medagliato ai Mondiali Juniores della passata stagione, è entrato quest’anno a far parte del gruppo Milano Cortina, guidato da Fulvio Scola. Per il giovane azzurro è il salto di categoria, dopo essersi tolto tante soddisfazioni nelle categorie giovanili.
L’inizio di preparazione è stato positivo, anche se a fine agosto, Matli è stato costretto a fermarsi per un infortunio. «Sono caduto durante degli scatti, rompendomi l’ultima falange del pollice destro. Sono stato costretto a saltare le gare di Pinzolo, poi sono tornato ad allenarmi con gli in occasione del raduno di Oberhof, anche se non ho preso parte ai test. Ho però notato che nei lavori più duri ero abbastanza lì con gli altri, quindi non ho perso moltissimo la condizione».
Una conferma è arrivata a inizio ottobre in occasione del test sui 3000 a Feltre. «Ho fatto il mio primato personale, abbassando di 10 secondi il tempo dello scorso anno. Alla fine, seppure le gare in salita non sono il mio forte, ho fatto bene anche nel GP Sportful, realizzando il mio record personale. Sono soddisfatto della prestazione, anche perché sono riuscito a migliorare nonostante l’asfalto fosse scivoloso».
Premiata quindi la pazienza.
«Insieme a Fulvio (Scola, ndr) e allo staff medico, abbiamo deciso di non aver fretta e recuperare bene, facendo tutte le cose che andavo fatte».
Come stai vivendo il passaggio di categoria?
«Fin qui non l’ho sentito. Avevo un po’ di timore alla vigilia. Vedremo poi come andranno le cose in inverno, quando gareggerò coi più grandi. Intanto posso dire che mi trovo bene in questo gruppo, dove ho un buon rapporto con tutti. Magari rispetto allo scorso anno ho più fonti di stimolo, in quanto ci sono Jack (Gabrielli) e Moce (Mocellini) che danno stimoli per la velocità, Dadà (Romano), Ticcò e Ghio per le distance. Sono stimolato un po’ da tutti loro».
Per la tua prima stagione da senior che obiettivi ti sei posto?
«Innanzitutto l’obiettivo è di crescere dal punto di vista personale e maturare più esperienza possibile. Non nascondo che spero di qualificarmi per qualche tappa di Coppa del Mondo ed ovviamente per i Mondiali Under 23. Insomma partendo dalla FESA Cup, vorrei iniziare a fare un passo alla voglia per meritarmi una opportunità in Coppa del Mondo e fare esperienza. Ovviamente so che sarà difficile andare in Coppa del Mondo già quest’anno, ma se non ci pensassi nemmeno vorrebbe dire non credere nelle mie capacità».
In queste stagioni abbiamo visto che sei un atleta capace di essere competitivo in ogni format. Proseguirai su questa linea anche da senior o pensi di specializzarti?
«Essere completi è importante. Non ho voglia di puntare solo sulle distance, dove oggi sono più bravo, ma migliorare anche nelle sprint. Ovviamente sarà ancora più difficile fare molto bene nelle sprint ora che sono passato senior».
Su cosa stai lavorando in particolare?
«Fino adesso non abbiamo cambiato molto i nostri obiettivi. Quelli principali sono la tecnica e dare la giusta importanza alla palestra, punto su cui posso migliorare. Il resto viene da sé».
Nel gruppo ritrovi Davide Ghio, atleta con cui sei stato in squadra juniores due anni fa e col quale hai anche battagliato.
«Lui per me è sempre stato un punto di riferimento, anche perché ha solo un anno più di me. È andato forte anche lo scorso anno».
Quali consigli ti ha dato il tuo nuovo allenatore Fulvio Scola?
«Per quanto riguarda l’allenamento mi ha fatto lavorare con tanta attenzione sulla tecnica. All’inizio della preparazione, invece, mi ha fatto fare una scheda nella quale ho inserito i miei obiettivi stagionali. Il suo consiglio è stato di non avere fretta, concentrarmi prima di tutto sulla crescita e sui miglioramenti, senza pensare troppo al risultato o alla qualificazione alle Olimpiadi. Insomma mi ha invitato a essere più al concreto, poi ovviamente non mi pongo alcun limite e vediamo quindi cosa arriva, ma senza pormi problemi legati al risultato».