A due anni dall’inizio dell’inchiesta, il caso giudiziario che ha sconvolto la famiglia del biathlon dall’estate 2023 sta per arrivare a conclusione: venerdì 24 ottobre, infatti, Julia Simon dovrà presentarsi presso il Tribunale di Albertville per rispondere dell’accusa di furto e frode ai danni di tre persone, una delle quali è la compagna di squadra Justine Braisaz-Bouchet, che nel 2022 aveva presentato due denunce dopo aver riscontrato che, a sua insaputa, erano stati acquistati prodotti high-tech con la sua carta di credito e consegnati a casa di Julia Simon a Beaufortain.
La francese, che ha sempre sostenuto la propria innocenza , se condannata, dovrà inevitabilmente affrontare anche conseguenze sul piano sportivo.
Quando nel giugno 2023 era emersa la notizia dell’indagine da parte della gendarmeria di Beaufortain e Albertville, la Federazione francese di sci (FFS), che si è costituita parte civile, ha convocato il proprio comitato disciplinare: all’epoca l’organo aveva deciso di sospendere il procedimento a carico dell’allora vincitrice della Coppa del Mondo in carica in attesa della conclusione dell’inchiesta giudiziaria, riservandosi di pronunciarsi solo a sentenza definitiva emessa.
In base al regolamento della FFS, le sanzioni possibili vanno dall’ammonizione all’espulsione. Nel peggiore dei casi, se riconosciuta colpevole, Simon rischierebbe una sospensione che la escluderebbe dalle Olimpiadi di Milano-Cortina.
Oltre alla sfera sportiva, potrebbero esserci ripercussioni professionali e contrattuali: la Dogana francese, corpo sportivo militare di cui la 29enne fa parte, potrebbe avviare un procedimento disciplinare interno, mentre i suoi sponsor potrebbero far leva sulle clausole etiche e rescindere i contratti. Tuttavia, poiché è verosimile che, in caso di sentenza a sfavore, i legali dell’atleta ricorreranno in appello, le conseguenze concrete potrebbero arrivare solo tra diversi mesi.
Nel frattempo, Simon continua la sua preparazione verso l’inverno e domenica, al Loop One Festival di Monaco di Baviera è sembrata serata e di ottimo umore, non solo assistendo – tra le poche – alle gare giovanili del sabato, ma anche passando molto tempo nell’Olympia Park anche nella giornata di domenica in mezzo ai presenti, in compagnia con la norvegese Ingrid Tandrevold, di cui è grande amica anche al di fuori del circuito del biathlon, e la compagna di squadra Jeanne Richard.