Home > Notizie
Sci di fondo

Sci di fondo – Davide Negroni e la prima stagione tra i senior: “Obiettivo lavorare per il futuro e cogliere le occasioni che si presenteranno”

Photo Credits: Fondo Italia

“So che sarà una stagione difficile, nella quale dovrò iniziare a tastare il territorio”. Parla con maturità e intelligenza Davide Negroni, pronto ad affrontare la sua prima stagione tra i senior.

Atleta in crescita costante, il bergamasco delle Fiamme Gialle è arrivato quest’anno a far parte del gruppo Milano Cortina 2026, al termine di una stagione finale da junior nella quale si è tolto anche la soddisfazione di vincere la medaglia ai Mondiali Juniores.

L’azzurro, classe 2005, sta muovendo i suoi primi passi nel mondo senior e a Fondo Italia ha parlato della sua estate, che lo ha visto fare l’esordio nella categoria nel Summer Cross Country e nel GP Sportful.

«Credo che le gare estive siano andate in linea con le aspettative, soprattutto in una fase specifica della preparazione. I 3000 invece non ho potuto farli a causa di un problema al piede che stiamo però risolvendo. In ogni caso mi dà problemi solo nella corsa, quindi posso sciare e fare skiroll tranquillamente».

Come sta andando la preparazione nel gruppo Milano Cortina? Per la prima volta ti alleni per una stagione tra i senior.

«Si, per me è il primo anno nel mondo dei senior. Mi sono trovato subito bene con i miei compagni di squadra e abbiamo lavorato nel modo migliore, perché il gruppo è unito e vivace, un ambiente di lavoro positivo e stimolante, grazie ad atleti e allenatori. Nonostante la differenza d’età, lavoriamo tutti nella stessa direzione, perché alla fine l’obiettivo è identico: andare forte. Siamo tutti molto motivati. Per quanto mi riguarda, la prima parte dell’estate non è stata ottima, perché da giugno a metà agosto mi sentivo fuori forma e ho fatto un po’ fatica. Era del tutto normale, perché con Fulvio (Scola, ndr) dovevo gestire bene i nuovi carichi di lavoro. Credo che lo abbiamo fatto come si doveva, perché poi dal raduno in Val Martello ho iniziato a sentirmi veramente bene, notando anche un avvicinamento agli altri componenti della squadra negli allenamenti di tutti giorni. Sono quindi contento».

Quanto è importante per te allenarti con atleti di maggiore esperienza come Mocellini, Gabrielli, Romano e Ticcò?

«È fondamentale, un aspetto da non sottovalutare, perché ogni giorno posso rubare con gli occhi ed imparare da loro che hanno esperienza di Coppa del Mondo. È importante per me avere l’opportunità di allenarmi ogni giorno con atleti di questo calibro e prendere esempio da loro».

Cosa ti aspetti dalla tua prima stagione in questa categoria?

«Secondo me sarà una stagione difficile, nella quale dovrò iniziare a tastare il territorio. So di essere un atleta ancora un po’ discontinuo nel rendimento, tanto che anche lo scorso anno avevo iniziato malino per andare poi in crescendo. Ovviamente certi alti e bassi tra i senior si pagano. Io voglio imparare il più possibile da questa stagione e quando avrò il mio picco di forma, dovrò giocarmi bene le mie carte, perché so che le occasioni non saranno tantissime e dovrò essere bravo ad approfittarne quando si presenteranno».

Insomma non ti poni obiettivi legati ai risultati.

«Secondo me è prima di tutto importante lavorare in ottica futura, fare esperienza prima di tutto in Fesa Cup, ma, perché no anche in Coppa del Mondo. So che sarà difficile riuscirci, ma sono motivato a fare più esperienza possibile in ottica futura».

Quali consigli hai ricevuto dal tuo allenatore Fulvio Scola?

«Innanzitutto di stare tranquillo, continuare il lavoro che stiamo facendo senza accelerare i tempi e dare sempre il meglio di me stesso. So che quando sono in condizione posso fare bene e devo cercare di lavorare ogni giorno su me stesso, anche individualmente come persona, per migliorare negli aspetti su cui sono più carente. Devo prepararmi al meglio a questo ingresso nel mondo senior, senza crearmi troppe aspettative e prendendo tutto ciò che viene, proseguendo il lavoro su me stesso a livello tecnico, fisico e mentale».  

A proposito di miglioramento tecnico. C’è qualche aspetto che state curando in modo particolare?

«La scivolata spinta è uno degli obiettivi che abbiamo fissato in estate, perché abbiamo tante 10 km in classico dove si va tanto a spinta. A mio parere abbiamo lavorato molto bene su questo aspetto fin qui e l’obiettivo è continuare a farlo. Poi devo lavorare ancora tanto sulla forza, che era già un obiettivo della passata stagione».

Rispetto ad altri atleti, sei cresciuto piano piano, facendo un passo alla volta. Negli ultimi due anni hai poi fatto dei grandi passi avanti. Cosa ha fatto la differenza?

«È partito tutto quando ho lavorato con Francesca Baudin nella squadra di sede delle Fiamme Gialle, dove ero aggregato. Lì sono stato inserito nel mondo attuale, facendo un bel carico di lavoro. Un’immissione che è stata graduale. Quell’anno mancai la qualificazione al Mondiale giovanile, però poi chiusi molto bene la stagione entrando quindi in nazionale juniores. Ci tengo a ringraziare Francesca Baudin e le Fiamme Gialle per aver creduto in me.
La nazionale juniores è stata poi fondamentale, perché ho aumentato di molto il carico di lavoro e la forza. Diciamo che rispetto ad altri atleti della mia età, sono stato un po’ più in sordina, poi sono riuscito a ottenere dei risultati che non avrei nemmeno immaginato. Lo scorso anno, grazie al lavoro fatto con gli allenatori della nazionale juniores ho imparato molto su me stesso, so quanto posso valere e cosa posso fare».

Share:

Ti potrebbe interessare