Lisa Vittozzi è la protagonista di uno dei sei episodi della nuova docuserie di Eurosport Italia “Radici”. Questa produzione originale approfondisce le origini della biathleta italiana ed esplora le radici di un’atleta nata a Sappada, sulle montagne al confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Prima di accumulare chilometri sugli sci e sessioni di tiro, Lisa Vittozzi ha sperimentato un altro mondo: il calcio e racconta: “Il mio primo ricordo d’infanzia sono senza dubbio le ore trascorse in campo con i miei amici. Correvo ovunque, non avevo un ruolo specifico. Quando mi chiedevano in che ruolo giocassi, rispondevo: attaccante, difensore. Facevo un po’ di tutto, semplicemente adoravo correre dietro la palla”.
Di questo passato in campo, la vincitrice della Coppa del Mondo di biathlon 2023/2024 conserva uno spirito competitivo particolarmente agguerrito: “Mi arrabbiavo con chi non giocava bene; era uno dei miei difetti. Fin da piccola, volevo essere la migliore, superare i limiti, giocare meglio di tutti gli altri”.
Lisa Vittozzi ha poi incanalato questo temperamento nel biathlon, sport a cui inizialmente si era avvicinata senza particolari ambizioni e per pura curiosità: “Ho iniziato con lo sci di fondo perché era l’unico sport che non praticavo, e per stare con gli amici d’inverno. Venivo dagli sport estivi, quindi all’inizio era solo per divertimento, senza pretese. Ero meno competitiva”.
In Radici, Lisa Vittozzi condivide anche un ricordo più personale, legato alla nonna, figura chiave della sua vita: “Le ho parlato al telefono e mi ha detto: ‘È tutto pronto, arriviamo a Oberhof domani’. Le ho risposto: ‘No, nonna, non puoi guidare per nove ore e stare fuori al freddo!’ Ma lei non mi ha ascoltato. È venuta comunque… ed è stata la cosa più bella che abbia mai fatto. È stata l’ultima gara a cui ha assistito”.

