A Livigno c’è folla. I fondisti, uno dopo l’altro, sfrecciano su un anello di neve lungo tre chilometri nel paesino di montagna italiano. Sono tutti qui per affinare le proprie abilità durante le ultime settimane di pre-stagione.
Le condizioni non potrebbero essere migliori. Un paio di gradi sotto zero al mattino che congelano la neve. Fino a dieci gradi e sole a metà giornata. A tutto questo si aggiunge l’alta quota che stimola la produzione di globuli rossi, aumentando l’assorbimento di ossigeno nel sangue.
Il miglior sciatore maschile al mondo, Johannes Hoesflot Klaebo, è qui. L’icona norvegese Petter Northug si sta allenando con la sua squadra di sci di fondo. Ci sono anche francesi, cechi e austriaci oltre alla nazionale meno desiderata nel mondo degli sport olimpici invernali: la Russia.
14 fondisti russi, guidati dal CT della nazionale Igor Sorin, stanno concludendo le loro settimane di allenamento in Europa con un ritiro a Livigno. Quando tutto il resto del Circo bianco si recherà in Scandinavia per l’esordio stagionale, la squadra russa tornerà a casa a Mosca. Dall’inizio dell’invasione russa su larga scala dell’Ucraina, all’inizio del 2022, gli sciatori russi e bielorussi sono stati esclusi dalle competizioni internazionali.
La Russia non solo è diventata una nazionale indesiderata per il mondo esterno, ma anche una squadra chiusa. È estremamente raro, infatti, che gli sciatori russi rilascino interviste ai media occidentali. Ma quando l’Expressen pone la domanda a Saveliy Korostelev, lui sceglie di esprimere la sua opinione sulla situazione particolare. Korostelev, 22 anni il prossimo 30 novembre, è considerato da tutti gli addetti ai lavori l’unico in grado, chiaramente assieme al connazionale Bolshunov, di poter porre fine all’egemonia norvegese.
Molto disponibile, Korostelev inizia a raccontare: “È stata una settimana perfetta tra meteo e allenamento. Non ho visto neanche reazioni negative da parte degli atleti delle altre nazioni. Sì, alcuni ucraini potrebbero non rispondere quando li saluti, ma non c’è problema. Lo capisco. Non ci sono stati problemi con gli altri sciatori. Ci incontriamo, parliamo e ci salutiamo ogni giorno”.
Sono passati più di tre anni e mezzo dall’ultima volta che il giovane russo ha gareggiato a livello internazionale durante i Campionati mondiali juniores del 2022 di Lygnasaeter dove il talento russo ha conquistato 3 medaglie su tre gare disputate: l’oro nella 10 km in tecnica classica con partenza individuale e nella staffetta e l’argento nella 30 km in tecnica libera con partenza in linea.
Ricorda piacevolmente: “È così lontano ormai, ma per me quei giorni sono stati perfetti. La 30 km, dove abbiamo conquistato i primi quattro posti, è stata incredibile, ma allo stesso tempo ero un po’ triste perché avevo vinto la gara di qualificazione in Russia prima dei mondiali e avrei voluto fare tripletta d’oro. Le condizioni durante la gara non erano buone per me, ero molto stanco e ho perso qualche secondo. Quella gara è stata da nove su dieci. Ma poi mi sono rifatto con la 10 km, da dieci su dieci!”
Pochi giorni dopo la pioggia di medaglie in Norvegia, la Federazione Internazionale Sci (FIS) ha squalificato la Russia e invece del debutto in Coppa del Mondo, Korostelev è stato costretto a gareggiare in casa e continua: “Ho fatto grandi progressi nelle gare di fondo. Alexander Bolshunov è stato un buon indicatore del mio sviluppo. Ora sono molto legato a lui”.
A settembre di quest’anno è arrivata una notizia che ha dato speranza a Saveliy Korostelev e ai suoi connazionali. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha annunciato che gli atleti russi e bielorussi sarebbero stati autorizzati a partecipare ai Giochi Olimpici di Milano-Cortina, ma sotto bandiera neutrale e solo se avessero soddisfatto tre requisiti. Il sogno olimpico di Saveliy Korostelev è sembrato, quindi, avverarsi perché lui i requisiti li soddisfa appieno.
Un mese dopo, però, è arrivata la doccia fredda. La FIS ha dichiarato di non avere intenzione di revocare la squalifica per russi e bielorussi e senza risultati in Coppa del Mondo, non ci si può qualificare per i Giochi Olimpici e Korostelev racconta: “Sono stato vuoto e devastato per due o tre giorni. Ero davvero scioccato dal fatto che a nessuno fosse permesso di gareggiare. Non capisco la decisione perché penso che ci siano buoni criteri per gli atleti neutrali”.
La Federazione Russa di Sci ha ora presentato ricorso contro la decisione della FIS al Tribunale Arbitrale dello Sport (Cas). Dodici atleti invernali russi di diverse discipline olimpiche stanno affrontando il ricorso tra cui lo stesso Korostelev, scelto dalla Federazione come rappresentante per lo sci di fondo: “Penso davvero che la FIS debba ascoltare la decisione del CIO sugli atleti neutrali. Io corrispondo a tutti i criteri del CIO. Quindi forse il Cas può prendere una decisione che potrebbe essere positiva per i russi che vogliono gareggiare come atleti neutrali. Forse abbiamo l’un per centro di partecipare ai Giochi Olimpici, perché non c’è molto tempo rimasto. Ma credo che ci siano maggiori probabilità che il TAS approvi il ricorso in modo che possiamo partecipare alla Coppa del Mondo. A mio parere, la probabilità è del 60 per cento. La decisione potrebbe essere valida per la prossima stagione, ma è meglio di niente”.
Uno dei criteri del CIO per competere come atleta neutrale ai Giochi Olimpici è che non si può sostenere attivamente la guerra in Ucraina. E non si può far parte dell’esercito o della sicurezza nazionale. Korostelev quindi dice: “Si può cercare ovunque su internet la mia opinione, ma non si troverà nulla. Sono un atleta e la mia opinione è che lo sport senza politica sia ottimo. Non faccio parte di nessun gruppo militare. Sui social non ho mai pubblicato dichiarazioni politiche o cose del genere. È un argomento del quale non mi piace parlare”.
Se il TAS respinge il ricorso russo, per Saveliy Korostelev sarà un altro anno di gare in patria. Prima la Coppa Nazionale e poi i Campionati Russi sull’isola di Sachalin, che è “molto, molto lontana”. Più precisamente, a nord del Giappone. Circa 1220 km a est della Val di Fiemme, dove si svolgono le gare di sci di fondo ai Giochi Olimpici.
Poi conclude: “Sono molto giovane e ancora pieno di motivazione. L’atmosfera nella squadra russa è la stessa degli ultimi tre anni. Ok, gareggeremo in Russia. Non è cambiato nulla. Ridiamo e scherziamo insieme. Ci sono stati alcuni giorni davvero brutti dopo la decisione, ma ora siamo tornati alla normalità. Per il futuro sogno di poter competere in Coppa del Mondo e vincere gare e medaglie iridate e olimpiche. Per il 95% degli atleti, il sogno più grande è vincere una medaglia d’oro olimpica. Il mi è quello di vincerne almeno tre (ride ndr)”.

