Questa mattina, il ministro dello Sport russo, Mikhail Degtyarev, ha annunciato sul suo canale Telegram che la Russia “ha vinto la causa contro la FIS al TAS. Ora la FIS è obbligata a consentire agli atleti russi di partecipare alle competizioni internazionali”. Poco dopo è arrivata la conferma da parte del Tribunale Arbitrale dello Sport in un comunicato stampa.
“(…) Gli atleti russi e bielorussi che soddisfano i requisiti di neutralità del CIO potranno partecipare alle gare di qualificazione FIS.” si legge nella nota, in cui si precisa che la FIS non ha l’autorità di escludere un’intera nazione “(…) Gli statuti della FIS tutelano gli individui dalla discriminazione e impongono alla FIS di essere politicamente neutrale. Di conseguenza, i ricorsi sono stati parzialmente accolti sulla base del fatto che la decisione della FIS esclude tutti gli atleti (russi) in base alla nazionalità, senza considerare se gli atleti possano soddisfare i criteri di neutralità.”
I russi avevano presentato ricorso contro la decisione presa all’inizio dell’autunno dalla Federazione Internazionale Sci e Snowboard (FIS) di continuare a tenere gli atleti russi e bielorussi fuori dalle competizioni internazionali, inclusa la Coppa del Mondo. L’appello è stato discusso nella giornata di ieri e inizialmente era stato comunicato che la decisione avrebbe potuto richiedere fino a dieci giorni; la decisione è invece arriva in meno di 24 ore. A favore del Paese euroasiatico, in effetti, tutta una serie di precedenti di altre discipline, tra cui lo slittino e il tennis tavolo, che avevano ottenuto nei mesi scorsi la riammissione alle gare da “atleti neutrali”.
Ciò significa che la FIS dovrà ora impegnarsi a consentire agli atleti russi e bielorussi che rispettano i criteri di neutralità imposti dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO), di competere a livello internazionale per potersi qualificare ai Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026. La sentenza riguarda tutte le discipline FIS, dallo sci di fondo, al salto con gli sci, alla combinata nordica, passando per sci alpino e snowboard.
La prima data utile per gli atleti russi per tornare in gara sarebbe già questo fine settimana, a Trondheim, tuttavia la Norvegia, così come la Finlandia, non permette l’ingresso ai russi se non per motivi gravi motivi essenziali o visite familiari. Se il tecnico russo Egor Sorin si è detto fiducioso all’agenzia di stampa russa TASS “Trondheim è una possibilità, assolutamente. Andremo in elicottero! Stiamo aspettando una risposta da parte della FIS su cosa accadrà in seguito“, Tove Moe Dyrhaug, presidente della Federazione norvegese di Sci, che si è sempre opposta fermamente al ritorno dei russi, è attendista: “Dobbiamo vedere come gestire la situazione, sia per quanto riguarda gli eventi in Norvegia che altrove. Dobbiamo raccogliere più informazioni” ha dichiarato a TV2.
Secondo i criteri di neutralità richiesti dal CIO, che richiedono agli atleti – tra le altre cose – di non essere associati in alcun modo ai corpi militari russi, i nomi più di spicco del panorama russo che potranno essere ai blocchi di partenza nello sci di fondo sono il giovane talento Saviley Korostolev e Darija Neprjajeva, sorella minore della più nota Natalia Terentyeva, che ha vinto un oro in staffetta e un argento olimpico nello skiathlon nel 2022 e due bronzi a Pyeongchang 2018 in staffetta e nella team sprint.

