A Trondheim l’Italia ritroverà uno dei fondisti più importante del movimento azzurro, Francesco De Fabiani. Dopo due stagioni difficili, a causa anche di tanti problemi fisici, il valdostano è ripartito quest’anno fuori dalla nazionale azzurra, pur presente nei quadri fisi da osservato.
E dopo l’estate ad allenarsi con il Centro Sportivo Esercito e con l’ex allenatore azzurro Saracco, De Fabiani ha colto subito la prima occasione per tornare in Coppa del Mondo. Nei criteri di qualificazioni decisi dal dt Markus Cramer, infatti, vi era la possibilità di qualificarsi allo skiathlon di Trondheim per l’autore della miglior somma tempi delle individuali in classico e skating di Santa Caterina.
De Fabiani non si è fatto pregare e ha colto l’opportunità grazie a una grande prestazione nella gara a classico: «È stato un weekend importante. Ovviamente era fondamentale andare bene, non solo per tornare in Coppa del Mondo, ma anche per capire a che punto fossi e trovare le giuste sensazioni. Principalmente sono contento proprio di come mi sono sentito. Poi ovviamente il risultato finale è stato ottimo e sono felice proprio di questo».
L’azzurro ha motivato così la sua diversa performance tra classico e skating: «Anche se la gara di sabato non sembra ottima, in realtà io mi sono sentito bene. Soltanto che appena prima della scorsa settimana, non avevo fatto lavori in skating, perché sentivo le gambe un po’ dure e dovevo recuperare. Non sapevo cosa aspettarmi da questa gara e in realtà sono soddisfatto, anche se sono calato tanto nel finale. Questo problema si risolverà solo gareggiando a skating».
Domenica la prestazione è stata di alto livello. «È stata una bella gara, che si è svolta in condizioni stabili. Avevo ottimi sci e di questo ci tengo a ringraziare il Centro Sportivo Esercito, perché mi hanno permesso di poter competere al meglio, così come in estate mi hanno dato l’opportunità di allenarmi nelle migliori condizioni possibili».
Oggi De Fabiani raggiunge il gruppo azzurro a Trondheim. «Sono davvero contento di tornare a confrontarmi nel massimo circuito. So di stare abbastanza bene e sono ansioso di scendere in pista. Non so che condizioni troverò su. Non mi ero posto l’obiettivo di qualificarmi a tutti i costi, perché prima di tutto volevo sentirmi bene e avere delle buone sensazioni. Ovviamente essere riuscito a qualificarmi al primo tentativo ha un significato importante, perché mi dà fiducia e mi fa capire che stiamo lavorando nel modo giusto. Sono felice di come è iniziata la stagione, perché questo è un punto di partenza importante ma è anche solo l’inizio. Adesso bisogna tornare ad andare forte in Coppa del Mondo, ma le premesse ci sono tutte».
Prendere parte allo skiathlon di Trondheim rappresenta quasi la chiusura di un cerchio per il valdostano. «L’obiettivo principale della stagione sono le Olimpiadi, ma anche le gare importanti del Tour de Ski, ma prima di tutto concentriamoci su Trondheim. Non ho mai gareggiato nello skiathlon da 20 chilometri. Lo faccio per la prima volta perché per un motivo o per l’altro non ne ho mai avuto occasione. Per altro, proprio due anni fa a Trondheim, fu la prima gara che dovetti saltare a causa del covid, che mi fermò completamente. Ecco diciamo che per me è un po’ come riprendere dal punto in cui avevo lasciato. L’augurio è che da qui in poi possa andare tutto bene e io possa vivere una stagione senza malanni. Voglio concentrami sulle mie sensazioni, senza preoccuparmi della qualificazione olimpica o altro».
