OESTERSUND – Nel durissimo sistema di selezione norvegese, ogni anno una serie di atleti, che con merito troverebbero spazio in Coppa del Mondo se solo militassero per altre nazioni, si trovano a dover sgomitare per ritagliarsi uno spazio nella squadra norvegese. La concorrenza spietata nel Paese scandinavo è però anche l’arma segreta che permette loro di poter contare su talenti sempre competitivi e sempre pronti a dare tutto ad ogni gara, scalando le classifiche fin da subito.
E questa è un po’ la sintesi della carriera di Johan-Olav Botn, il nuovo leader della classifica generale maschile, autore della vittoria perfetta nell’individuale maschile di questo pomeriggio a Oestersund che gli ha consegnato il pettorale giallo direttamente dalle spalle del suo “capitano”, Sturla Holm Laegreid, dopo anni in cui è stato difficile anche riuscire ad essere tra i partenti di Coppa del Mondo nonostante il livello altissimo espresso finora anche nel circuito cadetto.
A Fondo Italia, all’inviato in Svezia Giorgio Capodaglio, che lo ha intervistato in zona mista al termine della gara, il norvegese racconta le sue emozioni in questa giornata. “È pazzesco! È quasi surreale, specialmente aver preso il pettorale giallo e non penso di aver ancora compreso a pieno quanto grande sia quello che ho fatto oggi, mi sembra ‘quasi troppo’ essere riuscito a sparare 20 su 20 e sciare veloce.”
Laddove la velocità sugli sci era sempre stato il marchio di fabbrica del 26enne di Staarheim, la gara ha messo in luce senz’altro la crescita al poligono dove, ci dice, ha lavorato molto in estate. Un lavoro non solo tecnico ma anche mentale sull’approccio e sulla fiducia nei propri mezzi.
“Ho lavorato tanto quest’estate con miei coach sul tiro nel team B, e ho avuto la sensazione di migliorare giorno dopo giorno e quest’anno mi sento molto più sicuro al poligono, è diventato più facile per me sparare e ho la sicurezza di prendere i bersagli.”
Primo vincitore dopo che i Boe hanno lasciato il biathlon, a casa degli svedesi – in particolare Sebastian Samuelsson, oggi terzo – che avevano già iniziato a fare proclami per la stagione successiva al ritiro dei due fratelli: il classe 1999 si dimostra anche un abile comunicatore nella diatriba tra i due Paesi rivali della penisola scandinava.
“Quando l’impegno di tutta la squadra è così alto e i risultati così buoni, penso sia una dichiarazione importante anche nei confronti dei media: la Norvegia sarà altrettanto competitiva quest’anno quanto lo siamo stati negli ultimi anni. Certamente Johannes e Tarjei (Boe) ci mancheranno ma credo che riusciremo a fare meno di loro.”

