Home > Notizie
Sci di fondo

Sci di fondo – Poker svedese nella folle sprint di Trondheim. Vince una fortunata Hagstroem, ma Svahn è già in forma ed è terza!

Credits: Ruka Nordic

Poker svedese a Trondheim in una finale folle con cadute, bastoni rotti e tanto altro. A vincere la più fortunata e anche brava a stare lontana dal caos, Johanna Hagstroem, che si è imposta sfruttando i problemi delle altre. Alle sue spalle Emma Ribom, mentre sul piodio è salita una splendida Svahn sfortunatissima all’inizio nell’essere coinvolta nella caduta di Gimmler, ma capace di tornare sotto e tornare sul podio proprio sulla pista dove si è infortunata lo scorso anno.

Tre le italiane che hanno preso parte alle batterie. Buon piazzamento per Federica Cassol, che è giunta 19°. 22ª piazza per Iris De Martin Pinter, al miglior risultato in Coppa del Mondo, mentre la rientrante Nicole Monsorno ha concluso 27ª.

LA FOLLE FINALE. È successo di tutto in una finale pazza. Il caos è stato generato da Gimmler sul tornantino che precedeva la prima discesa. La tedesca è finita a terra, rompendo involontariamente il bastone a Sundling e contemporaneamente frenando Svahn, rimasta in piedi per miracolo, ma lontanissima dalla testa. Hagstroem ne ha approfittato prendendo un buon margine di vantaggio, in quanto nel caos anche Ribom ha perso velocità.

Sull’inizio della seconda salita Sundling ha perso tempo per prendere il bastoncino, così Hagstroem ha tenuto ampiamente la testa, con l’ottima Ribom alle sue spalle. Dalle retrovie Svahn si è riavvicinata alla zona podio, prendendo le code di Sundling e della norvegese Aabrekk, che alla quarta partenza in carriera ha sentito la possibilità di salire sul podio.

Mentre davanti Hagstroem e Ribom sono saldamente prima e seconda, sul tornantino prima dell’ultima discesa, però, è arrivato un nuovo contatto, tra la norvegese e Sundling, così Svahn è riuscita ad approfittarne e prendersi il podio. Invece Sundling, rimasta indietro è stata bravissima a recuperare sulla norvegese e bruciarla sul rettilineo finale per la quarta pazza.
Successo numero due in carriera per Hagstroem, che aveva vinto già lo scorso anno a Ruka ad inizio stagione. Basterà per ottenere il pass olimpico? Non semplice considerando che rispetto ad altre sprinter svedesi fa fatica negli altri format di gara. Per lei sarà fondamentale ripetersi.

BENTORNATA CAMPIONESSA. La notizia più bella è senza dubbio il podio di Linn Svahn. Lo scorso anno l’ennesimo episodio sfortunato in una carriera piena di infortuni, arrivati sempre nel momento sbagliato. La svedese era stata costretta a chiudere la sua stagione per un trauma cranico arrivato a seguito di una caduta in allenamento proprio sulla pista di Trondheim. E proprio sulla pista norvegese è arrivato il suo rientro, dal momento che si era ammalata alla vigilia di Ruka. Ovviamente la sua gara è stata l’ennesimo esempio di quanto Svahn sia una di quelle atlete che in carriera sono destinate sempre a lottare più delle altre, mai aiutata dalla buona sorte. Eppure con il coltello tra i denti e quella sua grandissima determinazione, la svedese è riuscita a salire sul podio.

SKISTAD COSA COMBINI? Fuori in semifinale Dahqlvist e Ilar, in una semifinale nella quale erano presenti quattro svedesi che non hanno però fatto alcun gioco di squadra, al punto da fermarsi prima dell’ultima discesa, quando dalle retrovie Svahn è stata la più scaltra scattando per prima e prendendosi la testa. Sundling ha chiuso seconda e così le altre, con il tempo più alto, sono tutte uscite, comprese Joensuu e Rydzek.

La sorpresa di giornata è stata la clamorosa eliminazione di Skistad già nei quarti di finale. La norvegese ha incredibilmente sbagliato valutazione sull’ultima curva di una batteria difficile, andando sull’esterno e ritrovandosi fuori binario, dal momento che Joensuu non le ha concesso spazio. Così si è trovata addirittura a dover frenare la propria spinta per scavalcare un Vboard, facendosi beffare da Sundling e non rientrando tra le lucky loser. Un clamoroso errore, che pesa ancora di più essendo arrivato in casa. La dimostrazione di un’atleta che deve ancora migliorare tanto dal punto di vista tattico. Per lei 16ª posizione finale.

La Norvegia può sorridere con la giovanissima Andreassen, uscita di un soffio in semifinale ma capace di ottenere una bellissima top ten. Non male per un’atleta che lo scorso anno da juniores vinse la medaglia in tutte le gare del Mondiale giovanile di Schilpario.

PROMOSSE LE AZZURRE. Tutte eliminate ai quarti di finale le azzurre. Sono però arrivati dei buoni segnali. Cassol ha concluso quarta la propria batteria, riuscendo nel finale a scavalcare Fähndrich, dando anche l’impressione che forse ne avrebbe avuto anche per raggiungere la semifinale. Conferma positiva per Iris De Martin Pinter, che ha lottato strenuamente in una batteria molto veloce, dalla quale sono uscite entrambe le lucky loser. Per lei quinto posto e la sensazione di essere in crescita.

Sesta piazza nella difficile ultima batteria per Nicole Monsorno, che forse ha un po’ pagato la lunga assenza dal contesto di gara delle batterie, in particolare nei momenti iniziali più caotici, quando ha perso velocità prima della discesa di metà gara. Un passo alla volta, oggi era importante tornare nelle batterie.

CLASSIFICA FINALE

1ª J. Hagstroem (SWE)
2ª E. Ribom (SWE)
3ª L. Svahn (SWE)
4ª J. Sundling (SWE)
5ª I. B. Aabrekk (NOR)
6ª L. Gimmler (GER)
7ª J. Joensuu (FIN)
8ª C. Rydzek (GER)
9ª M.G. Andreassen (NOR)
10ª M. Dahlqvist (SWE)
11ª M. Ilar (SWE)
12ª A.A. Stenseth (NOR)

Le italiane

19ª F. Cassol
22ª I. De Martin Pinter
27ª N. Monsorno

Share:

Ti potrebbe interessare