Le gare di Coppa del Mondo di Trondheim hanno offerto ampio spettacolo nello scorso fine settimana, non senza, però, qualche scena decisamente inusuale e qualche polemica. Per consentire anche alle Nazioni emergenti di riuscire a conquistare un pass per le Olimpiadi, infatti, la FIS ha dato accesso ai blocchi di partenza anche a fondisti meno esperti per i tre weekend prima dei Natale.
Il caso che ha fatto più discutere è quello di Edward Limbaga, 48enne filippino, al via pur avendo messo gli sci ai piedi per la prima volta soltanto quattro settimane fa, come racconta NRK. Il suo passaggio in pista non è passato inosservato: movimenti acerbi, cadute, velocità ridotte e un distacco finale di 23’29’’ dal vincitore della 10 km skating, il norvegese Einar Hedegart. Un ultimo posto che, pur nel rispetto della chance a cinque cerchi, accende un serio dibattito sulla sicurezza. In un video della tv norvegese, si vede infatti come Limbaga cada in discesa rompendo un bastoncino e tre atleti, tra cui lo statunitense Kevin Bolger, vadano vicinissimi al travolgerlo arrivando a velocità elevata.
A protestare apertamente è stato Mika Vermeulen, uno dei volti più conosciuti del circuito, non solo per le sue prestazioni sportive, ma anche e soprattutto per le sue opinioni senza mezzi termini: “È pericoloso ed è per questo che si inizia dalle gare di sci inferiori e non alla Coppa del Mondo” ha dichiarato all’emittente norvegese, spiegando come la presenza di atleti inesperti possa mettere in difficoltà chi viaggia a ritmi ben più elevati “È assurdo. Questo è il livello più alto e penso che dovrebbero esserci dei criteri per chi gareggia qui.”
Per l’austriaco, che domenica si è classificato decimo, è necessario avere regole più severe per chi può partecipare alla Coppa del Mondo, che dovrebbe essere una vetrina per la disciplina. “Non credo che avere un filippino che ha sciato per un paio di settimane e che cade ad ogni discesa sia un buon modo per promuovere questo sport. Se non hai almeno 80 punti FIS, non hai nulla da fare in Coppa del Mondo.”
Una posizione che trova comprensione anche fuori dalla Norvegia. Il commentatore tecnico della tv svedese SVT, Anders Blomquist, ha infatti commentato: “Capisco la volontà di allargare la base dello sci di fondo, ma ci devono essere soluzioni migliori. La Coppa del Mondo non è l’unico palcoscenico possibile.”
Dal canto suo la FIS attraverso il direttore di gara Michal Lamplot, ritiene che non sia pericoloso che gli atleti “più deboli” competano al fianco dei migliori, purché ci sia consapevolezza delle proprie azioni in pista per non mettere gli altri in situazioni pericolose. Ribadisce che si tratta comunque di un’eccezione e che, non averli in fondo alla startlist, è stata una scelta dettata dal fitto programma di gare e dalla limitata luce diurna a disposizione in questo periodo dell’anno.
Limbaga, comunque, ha portato a termine la gara fra gli applausi del pubblico, dimostrando una determinazione non comune. Ma la domanda resta aperta: fino a che punto la filosofia dell’inclusione può conciliarsi con le esigenze di sicurezza e competitività della massima serie dello sci di fondo?


