Il fondista norvegese Emil Iversen aveva partecipato solamente a 6 gare nelle ultime due stagioni di Coppa del Mondo, senza mai impressionare. In questo inverno, invece, appena ha esordio è salito sul podio nella 20 km Skiathlon di Trondheim, Norvegia, quando il 34enne è arrivato a meno di un secondo dalla vittoria, piazzandosi al terzo posto dietro al vincitore Johannes Hoesflot Klaebo e al secondo classificato Harald Oestberg Amundsen, conquistando il suo primo podio individuale in Coppa del Mondo dopo quasi cinque anni, la vittoria nello Skiathlon di Lahti, Finlandia, nel gennaio 2021.
Intervenuto ai microfoni della FIS, ha detto: “È una bella sensazione. Ho lavorato duramente quest’anno per tornare al top. Ci sono stati alcuni anni difficili e ho avuto pochissime possibilità in Coppa del Mondo ultimamente, nonostante la mia forma fisica sia stata buona, quindi sono molto soddisfatto di essere riuscito a impormi di nuovo qui”.
Dopo aver celebrato il sensazionale terzo posto come se si fosse trattato di una medaglia d’oro olimpica, un emozionato Iversen ha dedicato più di un’ora a rilasciare interviste. Ha parlato degli anni difficili trascorsi dal suo titolo mondiale nella 50 km con partenza in linea nel 2021, attribuendoli ad “avversità, malattia e sfortuna”.
Il giorno dopo aver conquistato il suo 27° podio in Coppa del Mondo, Iversen ha fatto un’altra ottima prestazione nella 10 km in tecnica libera con partenza ad intervalli sempre a Trondheim, classificandosi quarto a soli 1”3 dal podio. Nella stessa gara a Davos, in Svizzera, una settimana dopo, Iversen ha ottenuto il settimo miglior tempo, arrivando a tre piazzamenti nella top 10 in altrettante gare quest’inverno.
“I risultati sono stati assolutamente fantastici, migliori del previsto. Allo stesso tempo, però, sognavo che fosse possibile. Ho sentito per tutto l’autunno che la mia forma era ottima, quindi in questo senso non è poi così sorprendente. Ci sono state molte reazioni positive sia da parte degli atleti norvegesi che internazionali, il che è ovviamente molto positivo”.
Iversen attribuisce il suo successo alla sua squadra e alla collaborazione con il leader della Coppa del Mondo generale Klaebo, suo compagno di allenamento, con il quale è andato negli Stati Uniti per un ritiro in quota quest’estate e ha spiegato: “È grazie al mio fenomenale team e a tutti coloro che mi aiutano lì. Inoltre, grazie alla collaborazione con il team Klaebo e al regime di altitudini che abbiamo seguito”.
Il prossimo appuntamento del circuito di Coppa del Mondo è il Tour de Ski: sei giornate di gara in otto giorni tra oggi, 28 dicembre e il 4 gennaio, che si concluderanno con la classica scalata all’Alpe del Cermis, una Mass Start di 10 km in tecnica libera. Iversen ha quindi detto: “Ho grandi aspettative, ma con il Tour così breve e con due sprint credo sia difficile lottare per il vertice. Negli ultimi anni, infatti, non mi sono molto allenato per le sprint. Il piano è di correre tutto e arrivare in cima al Cermis. È passato molto tempo dall’ultima volta. Ho conquistato la mia prima vittoria in Coppa del Mondo nella sprint in tecnica classica a Oberstdorf nel 2016, con molti grandi nomi in finale”.
Ha battuto il secondo classificato russo Sergey Ustiugov di oltre un secondo, mentre il kazako Alexey Poltoranin si è classificato terzo. La finale, ricca di stelle, includeva anche il connazionale Martin Johnsrud Sundby, alla sua seconda vittoria assoluta al Tour de Ski, e Petter Northug, che aveva vinto il Tour l’anno prima.
Dopodiché si concentra sul ricordo peggiore di quel periodo: “Probabilmente era la prima volta che scalavo il Cermis. Ricordo di essermi arrabbiato mentre la scalavo. Era più lunga e ripida di quanto pensassi”.
Nella 20ª edizione del Tour de Ski, nella terza tappa di Dobbiaco verrà presentato un nuovo format di gara. Conosciuto come Heat Mass Start, circa 20-25 sciatori per genere – decisi in base alla classifica generale e con un massimo di tre atleti per squadra – si sfideranno su una distanza di 5 km in batterie separate. Non appena terminata la prima batteria, partirà la seconda e così via. Vincerà lo sciatore con il miglior tempo cumulativo in tutte le batterie. Gli atleti si sfideranno per vincere le proprie gare, con velocità, tattica e strategia che faranno la loro parte, poiché i loro tempi contribuiranno alla classifica generale.
Il compagno di allenamento di Iversen, Klaebo, arriva a Dobbiaco come campione in carica del Tour de Ski. Ha vinto il Tour quattro volte, un risultato che lo pone a pari merito con lo svizzero Dario Cologna come il più vincente del Tour maschile, e potrebbe fare la storia quest’inverno.
Il detentore della Sfera di Cristallo, che ha fatto incetta di sei medaglie d’oro in altrettante gare agli scorsi Campionati mondiali di sci nordico di Trondheim è uno degli uomini principali da battere al Tour anche quest’anno. Iversen, tuttavia, pensa che un astro nascente norvegese ventenne potrebbe sorprenderlo: “Penso che il grande rivale per Johannes Klaebo sia Lars Heggen. Sono entrambi forti velocisti e fondisti”.
Gli sciatori norvegesi hanno vinto il Tour quattro volte di fila, con Harald Oestmund Amundsen che si è aggiudicato la vittoria due anni fa, e nella classifica di Coppa del Mondo, Amundsen è al secondo posto dietro Klaebo, mentre la Norvegia occupa sette delle prime 10 posizioni.
Iversen, 11° nella classifica distance e 16° nella classifica generale, è in lizza per un posto nella squadra norvegese ai Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026, dove le convocazioni finali si decideranno in Val di Fiemme. Il suo miglior risultato al Tour de Ski risale alla stagione 2015/16, quando si classificò al 10° posto. Dopo essere tornato sul podio della Coppa del Mondo, tuttavia, Iversen ha detto che “forse” potrebbe anche piazzarsi tra i primi tre al Tour: “Probabilmente dipenderà da come andranno le sprint. E nessuno lo sa”.


