Il Passo di Lavazè è da anni, ma in particolare da quando le ormai imminenti Olimpiadi 2026 sono state assegnate all’Italia, località simbolo per l’allenamento ad alta quota in Val di Fiemme, gettonatissima dagli atleti dell’élite dello sci di fondo, ma ancor più del biathlon, grazie alla presenza di un poligono a circa 1800 metri sul livello del mare.
Ed è sempre a Lavazè che la nazionale norvegese di biathlon ha in programma di recarsi in vista del grande evento a cinque cerchi per svolgere il lavoro di preparazione alle gare di Anterselva. Il programma, per gli atleti che saranno selezionati per le Olimpiadi, è quello di gareggiare fino alla tappa di Ruhpolding dal 14 al 18 gennaio, per poi trasferirsi a Lavazè anziché gareggiare a Nove Mesto, ultimo impegno prima dei Giochi, come riporta TV2. Tuttavia, la tragica scomparsa di Sivert Bakken il 23 dicembre scorso proprio nella località fiemmese ha colpito duramente la squadra scandinava e rimesso in discussione tutti i piani.
Il segretario generale ad interim della Federazione norvegese di biathlon, Emilie Nordskar, afferma che si sta valutando la possibilità di modificare i piani. “È una delle cose su cui stiamo lavorando. È naturale che ne discutiamo insieme a tutta la squadra, in realtà, e a coloro che saranno presenti. È ovvio che sarà un momento particolare. Non abbiamo ancora deciso nulla.”
Sebbene confermi che si stia valutando un cambiamento, il manager della nazionale Per Arne Botnan precisa che comunque non sarà facile cambiare i programmi adesso, in alta stagione e con gli alloggi nelle altre località già prenotati da altre squadre. “Dobbiamo elaborare un po’ quello che è successo e lasciare che le cose maturino. Vogliamo aspettare un po’ prima di cambiare sede” ha dichiarato a VG.
Ole Einar Bjørndalen, che oggi collabora con l’emittente norvegese in veste di esperto, applaude all’iniziativa: anche se non sarà possibile cambiare last minute la destinazione, è importante che se ne discuta. “Il fattore psicologico è molto importante. Quindi penso che sia molto positivo che se ne parli. Per lo spirito di squadra è importante che ci sia un buon clima all’interno della squadra prima delle Olimpiadi. E se questo può essere influenzato negativamente, è giusto discuterne.”
Nel frattempo, agli atleti, che presto dovranno ritrovare la strada della Coppa del Mondo con la tappa di Oberhof, è stato offerto un supporto psicologico, spiega Botnan: “Stiamo rafforzando il team dedicato all’aspetto mentale in vista della prossima tappa Coppa del Mondo.” Come ha spiegato Vetle Christiansen a VG, è probabile ci sarà un momento di conforto collettivo a Lillehammer, dove Bakken risiedeva, anziché ritrovarsi direttamente in aeroporto ad Oslo: “Ci saranno molte lacrime e mi spaventa davvero l’idea di incontrare gli altri e rivivere tutto quel processo” ha detto il 33enne.


