Sono passati ormai oltre tre mesi dalla 50 km in classico del Mondiale di Oberstdorf, che si è conclusa con il giallo del contatto tra Bolshunov e Klæbo, che aveva portato alla squalifica del norvegese, vincitore della gara. Dopo ore di discussioni, la medaglia dopo era stata assegnata ad Iversen, giunto secondo al traguardo, mentre l’argento era andato a Bolshunov.
Nell’immediato post gara, Klæbo era su tutte le furie, come mostrato da un video successivamente pubblicato sul suo vlog. A distanza di mesi, però, il campione norvegese si è messo tutto alle spalle e ritiene doveroso tenersi quanto di buono arrivato da quella gara, nella quale ha dimostrato di poter dire la sua anche su distanze più lunghe.
«Probabilmente non dimenticherò mai quella gara – ha ammesso Johannes Klæbo a VG – la ricorderò per sempre. Sento di essermi lasciato tutto talmente alle spalle, che oggi non sono infastidito o arrabbiato con alcuno ripensando a quel momento. Ovviamente è fastidioso, ma (quanto accaduto, ndr) lo porto con me come insegnamento. Oggi sento che è stato bello essere stato ripagato in pista per il lavoro che ho fatto. Ho dimostrato di essere competitivo anche sulla lunga distanza. Questa è la gioia più grande. Il lavoro che ho fatto con mio nonno, con l’aiuto di Arild, ha funzionato».
Ora la mente di Klæbo è rivolta alle Olimpiadi di Pechino, dove può rifarsi di quanto accaduto ad Oberstdorf, con la consapevolezza in più di poter fare bene anche nella lunga distanza. «Sotto molti aspetti, c’è probabilmente un sentimento di rivincita. Non sono arrabbiato o infastidito. Ma sono ansioso di andare veloce nel corso del prossimo inverno. Non c’è dubbio».
Sci di Fondo – Klæbo: “Non sono più arrabbiato per la 50 di Oberstdorf, ma ho voglia di rivincita”

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