Solamente chi l’ha provato capisce che cosa voglia dire allenarsi in ghiacciaio, ad oltre 3000 metri di quota per tre settimane consecutive.
A livello fisico significa portare le proprie capacità sempre vicino al limite ma è forse il fattore psicologico che viene messo duramente alla prova. Sebbene il quartier generale dell’Hotel Livrio fosse ben organizzato per rendere accomodante il soggiorno dei propri ospiti, quasi esclusivamente sciatori, la quota genera a chi è meno avvezzo, un leggero stordimento con sonno notturno non propriamente regolare. A tutto ciò aggiungiamoci la stanchezza per due allenamenti quotidiani ed un meteo pessimo.
Ma nemmeno la tormenta o le piogge battenti di un mese di luglio climaticamente da dimenticare per ciò che riguarda l’arco alpino, ha fermato l’entusiasmo dei ragazzi della nazionale italiana di sci di fondo paralimpica. Dopo le tre settimane sempre al Livrio nel mese di giugno, i ragazzi di del coach azzurro Duilio Fritz, sono tornati anche dal 9 di luglio e per altri eterni 21 giorni. Alla corte del responsabile piemontese Fritz, del preparatore atletico Paolo Marchetti, tre super atleti ovvero: Giuseppe Romele, Cristian Toninelli e Michele Biglione. Una piccola grande famiglia che fa dello spirito di abnegazione e della amicizia i propri cavalli di battaglia, insomma ore ore di allenamento ma senza mai perdere il sorriso.
VIDEO – La nazionale paralimpica di fondo continua ad allenarsi in ghiacciaio

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