Come già noto, la squadra ucraina di biathlon non prenderà parte alle ultime competizioni della Coppa del Mondo. Visto quanto sta accadendo, con l’invasione militare da parte della Russia, in Ucraina vi è la legge marziale.
Nelle ore scorse, dopo una notizia pubblicata dal sito "metarings" che al momento non ha trovato conferme, alcuni atleti della squadra ucraina facenti parte delle forze armate sarebbero stati chiamati alle armi, in particolare Dmytro Pidruchny e Yulia Dzhima, che dalla Slovenia sarebbe stata chiamata in patria.
Alla notizia non è stata data conferma, ma proprio Pidruchny ha scritto un sentito messaggio ai fan del biathlon, diretto e personale, nel quale ha chiesto a tutti il massimo aiuto, a non abbandonare l’Ucraina in questo momento, agendo in ogni maniera fosse a ognuno possibile. «Cara famiglia del biathlon, miei amici e fan internazionali. Io e la mia squadra restiamo a casa in Ucraina per proteggere le nostre case e le nostre famiglie dalle forze armate russe che hanno invaso l’Ucraina il 24 febbraio. Nessuno parteciperà più a competizioni. Vi chiedo di aiutarci. Non ditemi che lo sport non è legato alla politica. È LEGATO!! quando i soldati e i civili della mia Patria muoiono mentre state leggendo queste parole. Vi prego, non restatene lontano, per favore».
Dmytro Pidruchny ha anche chiesto di donare soldi all’esercito ucraino e scendere nelle piazze delle città europee a chiedere ai governi locali e alla NATO di aiutare l’Ucraina.
L’invito di Dmytro Pidruchny: “Restiamo a casa per proteggere le nostre famiglie; aiutateci!”

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