Una settimana piazza a Livigno che non soddisfa il campione valdostano Federico Pellegrino. La semifinale al quanto ostica con Klæbo, Jouve, Chanavat, Northug e Anger si è rivelata una trappola per Pellegrino, sulle code di Klæbo negli ultimi 200 metri, con il campione norvegese a rallentare gli ultimi metri sicuro della sua qualifica e con lo stesso “Pelle” impotente lì dietro, spettatore inerme della spaccata efficace del transalpino Jouve.
“Probabilmente anch’io se fossi stato nei panni di Klæbo avrei fatto la stessa cosa, fa un po’ parte del gioco – commenta il 32enne poliziotto di Nus riferendosi alla chiusura “blanda” di Klæbo -. L’unico rammarico che ho quello di non aver pensato di farmi trovare davanti a Jouve all’imbocco del rettilineo finale. Invece come ho sempre fatto, ho optato per rimanere al risparmio il più possibile, così per ritrovarmi in finale con più energie. Questo è il mio modo di gareggiare, mi ha sempre dato tanto e non cambio stile tanto più adesso che sono avanti con l’età. Non lo nascondo sono deluso e mi spiace anche per non essere riuscito a far godere i tifosi sino alla finale, sino al momento della premiazione, però le sprint sono così, rischiose per il mio modo di gareggiare. Peccato perché oggi credo che il “mostro” Klæbo non fosse imbattibile però alla fine ci ha battuti tutti di nuovo. Complimenti a lui. Domani è un’altra gara e ci riproveremo”.
Sci di Fondo – Federico Pellegrino: “Non lo nascondo sono deluso però le sprint sono così”.

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