La squadra mista è arrivata sesta nella seconda staffetta di oggi alla première del biathlon a Östersund ed è stata in testa solo per un breve periodo. Elvira Öberg non ha potuto fare niente nell’ultima frazione, quando i "buoi" erano già fuggiti dalla stalla. "Nell’ultimo giro non ho dato tutto quello che avevo, ma nè davanti nè dietro c’era nessuno…", dice Elvira Öberg a SVT Sport. C’è stato anche un breve momento di nervosismo svedese durante la staffetta. Nel primo tratto Jesper Nelin è passato per primo dalla fotocellula dopo il primo poligono a terra, salvo poi scivolare al settimo posto a 17 secondi dalla leader Norvegia dopo due ricariche extra nel tiro in piedi. "È una prova solida anche se è chiaro come volessi di più", dice Nelin.
Martin Ponsiluoma ha invece dovuto dare la caccia a Johannes Thingnes Boe da solo nella seconda frazione, ma ha perso parecchio dopo aver utilizzato tre ricariche nella serie a terra. Sugli sci invece, ha pagato appena 26" dal norvegese. Egli afferma di non essere stato ostacolato dall’infortunio all’anca che ha accusato nel mese di ottobre, in quello che è stato il suo debutto stagionale. "No, non l’ho sentito, è più che non sono allenato e ho avuto uno shock da lattato (acido lattico) perché era da molto tempo che non sciavo così forte", dice Ponsiluoma.
Anna Magnusson è dovuta partire a 1’04" dalla Norvegia, che aveva la sua carta più debole, Karoline Knotten, in terza frazione. Ha perso mezzo minuto in più e la Svezia si è ritrovata nella terra di nessuno, lontana dal podio. Tuttavia, Magnusson era 1,17 dietro alla francese Justine Braisaz, che era stata la più veloce nella terza frazione.
Biathlon – Buoni segnali da Ponsiluoma nella mista inaugurale, Elvira Öberg nella “terra di nessuno”
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