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Lo spunto di Zorro – “Norvegia dominante a Lillehammer. Pellegrino ancora sul podio e a Davos…”

Dopo l’ultimo fine settimana di gare sulle storiche nevi norvegesi di Lillehammer, torniamo ad analizzare quanto avvenuto in pista nella nostra rubrica in compagnia di Cristian Zorzi, campione olimpico e attuale tecnico della nazionale di Andorra. Molteplici erano le questioni degne di approfondimento: il rendimento dello squadrone norvegese, il 45° podio in carriera di Federico Pellegrino, qualche accenno alle gare di Fesa Cup, con lo sguardo già proiettato al weekend di Davos. 

L’ITALIA A LILLEHAMMER: “Il podio di Federico Pellegrino è frutto soprattutto dell’esperienza. ‘Pelle’ ha tirato fuori il coniglio dal cilindro, logicamente non è più dominante come anni fa e non comanda più lui la gara; allo stesso tempo, riesce sempre a far uscire il genio tattico che è in lui nel gestire una gara dove basta sempre davvero poco per finire fuori dai giochi, soprattutto se si incappa in giornate con sci nella media. Gli altri nelle distance non stanno facendo vedere nulla di particolare: nello skiathlon nonostante gli ottimi sci abbiamo raccolto solo un ventinovesimo posto con Paolo Ventura e si è vista la difficoltà nel reggere ritmi alti per lungo tempo. Non si pretendeva il risultatone ma di navigare intorno alla 20-25a posizione. Forse nella 10 km a skating non avevamo sci performanti, ma c’erano atleti simili ai nostri come materiali che hanno navigato comunque intorno a un’onorevole 20a posizione. Non male le donne nello skiathlon: Caterina Ganz è partita davvero forte nella prima parte di frazione in classico e poi forse è andata un po’ in calando, mentre Anna Comarella ha rimontato gradualmente posizioni e tra le due è nata questa sorta di battaglia interna. Sono poi dell’idea, dato che l’ho provato in prima persona, che noi italiani duriamo una fatica aggiuntiva nel sopportare le lunghe trasferte nordiche e le condizioni buie e malinconiche che ogni anno troviamo in Finlandia; non c’è niente di meglio che tornare a respirare l’aria buona di casa. Mi aspetto che tornando in Europa i risultati possano migliorare”. 

UNO SKIATHLON MOVIMENTATO: “Per una volta lo Skiathlon non è stato letargico e tattico come in altre occasioni. Questo perché è andato in scena in Norvegia ed è subito nata una bella battaglia interna tra gli atleti di casa. Infatti, ci sono nuovi giovani che spingono forte da sotto come Andreas Ree e che mettono un po’ di pressione ai più ‘anziani’, che comunque nel peggiore dei casi superano di poco i 30 anni. Ha provato a inserirsi Niskanen a classico, che forse si è reso conto che risparmiarsi nella tecnica prediletta non porta poi a un miglioramento sensibile a skating, quando i veri specialisti del pattinaggio riescono a fare la differenza su di lui. I norvegesi sono sempre davanti in ogni tipo di gara, che sia sprint o distance, mentre al femminile sta cambiando qualcosa e si è vista una battaglia aperta a più atlete. Apro una parentesi: ho visto una dichiarazione non proprio professionale da parte di Mika Vermeulen. Non credo che sia compito della FIS provvedere affinché i norvegesi non terminino sempre nelle prime posizioni. D’altra parte, il loro è il bacino di atleti più ampio, secondo soltanto a quello dei russi che hanno una base di atleti davvero incredibile rispetto a qualsiasi altra nazione. Penserei di più ad allenarmi e meno a dare spazio a dichiarazioni di questo tipo”. 

COSA VEDREMO A DAVOS: “Torniamo in una località e in particolare su una pista che si addice a Pellegrino, vincitore qui in quattro occasioni, poiché sul finale c’è una salita tosta seguita da una discesa molto tecnica prima del rettilineo conclusivo non esageratamente lungo. Credo che possa far nuovamente molto bene, ma non mi sbilancio sul risultato. La 20 km in classico ha un tracciato davvero molto duro, che io stesso ho provato oggi, e ho l’impressione che si vedranno distacchi importanti sia al maschile che al femminile; se una Therese Johaug sta bene, su questo tracciato temo che ammazzerà da subito la gara e regnerà la monotonia. D’altra parte, per ora, solo Frida Karlsson (assente a Davos) e una Heidi Weng oltre le aspettative sono riuscite a superarla o a infastidirla nelle gare a cronometro. Ai convocati di Lillehammer si aggiungeranno Carollo, che ha dimostrato di essere il più in forma in Fesa Cup, distinguendosi tra gli italiani in tutte le competizioni e un Ticcò che ottenuto buoni risultati a Slingia, pur venendo da un infortunio che temeva gli pregiudicasse la stagione; ma come accade spesso, un infortunio può darti ulteriore motivazione per fare bene le cose. Cassol e Laurent hanno guadagnato la convocazione sul campo e le vedremo alla prova nella sprint”. 

IL TEAM ANDORRA: “Gina del Rio ha portato a casa dei risultati ottimi nella sprint e nella 10 km classico di Fesa Cup, quindi l’allenatore presente a Slingia ha preferito salvaguardarla dalla gara a skating in previsione di una stagione lunga con mondiali under 23 e senior. Era quindi necessario centellinare bene le forze, anche per l’obiettivo a breve termine della sprint di Davos. Irineu Esteve Altimiras, che in estate si è aggregato ai norvegesi del Team Aker, a Lillehammer ha fatto bene su una pista dura e quindi nelle sue corde. Nello skiathlon si è difeso anche in classico e sta raccogliendo risultati molto buoni. Siamo un bel team, piccolo ma affiatato, e noi tecnici ci confrontiamo a vicenda e mettiamo in campo anche le nostre esperienze da ex-atleti”.

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