La Norvegia, utilizzando solo una ricarica, domina in lungo e in largo la staffetta maschile degli europei della Val Martello. D’altronde il team scandinavo, per tutta la stagione di IBU Cup, ha sempre piazzato i suoi atleti nei primi posti. Anche oggi il discorso non è cambiato e la prova storica e quasi perfetta al poligono ha amplificato ancor di più il distacco nei confronti degli avversari. La prestazione dei norvegesi è stata davvero troppo per i rivali oggi, con il team scandinavo che ha davvero messo in mostra una masterclass di biathlon. Questo successo rende ancor più incredibile e mostra in maniera ancor più forte la portata dell’impresa di Braunhofer di ieri. Secondo posto per la Germania, mentre terza è la Francia. Azzurri quarti con qualche rammarico, anche se oggi non sono stati molto brillanti sugli sci.
I campionati europei di biathlon della Val Martello si chiudono con la staffetta maschile 4×7,5 km. Anche nel pomeriggio le condizioni di gara sono perfette, con sole e temperature poco al di sotto degli zero gradi e anche il vento che sembra essere meno fastidioso rispetto alla prova femminile. La Norvegia prende il via come la grandissima favorita.
C’è Christiansen a guidare il gruppo al lancio, frazione per lui inconsueta. Il ritmo impresso dal norvegese è subito elevato e si crea già una bella selezione nella prima tornata. Al tiro a terra esce rapido al comando Fratzscher, con anche Leonesio con un ottimo 5/5. Una ricarica per Christiansen e Giraud-Poillot. Sono pochi in generale gli errori e il gruppo è ancora pressochè compatto nel secondo giro. Si fanno vedere davanti anche nazioni come Cechia, Bulgaria e Moldavia, di certo poco abituate a frequentare le posizioni di testa. Situazione ancor più convulsa dopo il tiro in piedi, da cui escono al comando Ucraina e Moldavia, tra le poche nazioni con lo zero. Una ricarica per Francia e Italia, mentre c’è il giro di penalità per la Germania. Christiansen va presto a prendersi il primo posto staccando tutti, mentre Leonesio soffre sugli sci e cambia con 50″ di ritardo, sopravanzato anche dal tedesco.
Aspenes scatta subito forte nella seconda frazione, con l’obiettivo di mettere margine tra sè e gli inseguitori, capitanati dalla Francia di Paturel. Dietro Mandzyn prova a tenere in alto l’Ucraina, oggi al via con gli atleti di coppa del mondo, ad esclusione di Pidruchnyi. L’Italia spera in un buon recupero di Braunhofer, sicuramente esaltato dal successo di ieri. Zero rapido a terra per il norvegese che si invola quindi, viste anche le due ricariche francesi. Secondo transita un preciso Mandzyn e ottimo poligono anche per L’Italia, che guadagna qualche posizione. Braunhofer è bravo a sfruttare l’aiuto di Strolia e Kaiser e rientra sul quarto posto della Moldavia, quando ormai si è giunti al poligono in piedi. Qui Aspenes è ancora una volta perfetto e non lascia margine di rimonta agli avversari. Deve ricorrere alle ricariche invece Mandzyn, mentre Paturel finisce nel giro di penalità, dopo aver forse esagerato sugli sci. Bene Braunhofer con una ricarica chiusa molto velocemente, con l’Italia che ora è quinta a pochi secondi dal terzo posto tedesco. Al cambio la Norvegia ha ormai 1′ di margine su tutte le altre nazioni, guidate dalla Germania, con Kaiser che cade al momento del cambio, mentre l’Italia è settima a 1’30”.
Bakken continua a premere sull’acceleratore e a guadagnare su tutti. Betemps cerca invece di avvicinarsi alle posizioni da podio per l’Italia. Nel tiro a terra la Norvegia continua ad essere perfetta e ormai fa gara a sè. Dietro c’è la lotta per il podio in cui l’Italia si inserisce grazie ad un buon poligono con solo una ricarica, con Rees l’unico degli inseguitori a fare altrettanto bene, che però rompe un bastoncino in uscita poligono. Gli azzurri sono quinti a pochi secondi da Germania, Francia e Ucraina. Si arriva al poligono in piedi dove Bakken è ancora una volta impressionante. Ormai il team norge ha più di 2′ di margine su tutti! Betemps perde qualcosa sugli sci, ma approfitta degli errori dei rivali e, con una sola ricarica, esce dal poligono a soli 5″ di ritardo dal terzetto che si sta giocando le medaglie. Al cambio i distacchi delle nazioni inseguitrici sono siderali e la Francia è seconda, davanti a Germania e Ucraina, con l’Italia poco dietro, anche se Betemps ha perso qualche secondo di troppo nell’ultima tornata.
Frey è l’ultimo frazionista norvegese e deve solo limitarsi a controllare, mentre dietro ci sono Broutier e Zobel, con l’Italia che tenta un folle recupero con Romanin. Altro 5/5 per i norvegesi, che quando manca un solo poligono alla fine hanno utilizzato solo una ricarica in totale! Dietro la Francia rischia grosso e si salva con 3 ricariche, mentre Romanin purtroppo si incarta sul quarto bersaglio ed è costretto a girare, ponendo fine ad ogni speranza azzurra di podio. In piedi Frey completa il capolavoro di precisione al tiro per la sua nazionale, saluta gli allenatori e può chiudere in pieno relax l’ultimo giro, che porta la Norvegia all’oro, in quello che per lui è stato poco più di un allenamento. La Germania è precisa e si porta a casa l’argento, mentre la Francia gira, ma anche l’Ucraina e così il podio è al sicuro per i transalpini. Un ottimo Romanin con lo zero riporta l’Italia al quarto posto, peccato per la debacle a terra, altrimenti il podio sarebbe forse stato possibile. Quinta termina la Svezia (21 ricariche!), mentre sesto posto per la Bulgaria. Crollo totale dell’Ucraina con Lesiuk e solo ottavo posto finale, dietro anche all’Austria.
Classifica finale, TOP 6
- Norvegia 1h16’00.1 (V. S. Christiansen, S. D. Aspenes, S. G. Bakken, I. Frey) (0+1)
- Germania +2’06.9 (L. Fratscher, S. Kaiser, R. Rees, D. Zobel) (1+12)
- Francia +2’36.2 (T. Guiraud Poillot, G. Paturel, O. Lombardot, R. Broutier) (2+17)
- Italia +3’10.2 (I. Leonesio, P. Braunhofer, N. Betemps, N. Romanin) (1+7)
- Svezia +3’40.3 (E. Nykvist, M. Stefansson, O. Ohlsson, A. Ivarsson) (1+21)
- Bulgaria +3’55.7 (V. Zashev, V. Iliev, A. Sinapov, K. Vasiliev) (1+14)
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