Salto | 20 gennaio 2019, 11:05

Maren Lundby a Zao vince una delle classiche gare a lotteria nipponiche

Giornata molto complessa col meteo sul trampolino piccolo di Zao: in condizioni estremamente al limite Maren Lundby vince di un soffio sulla compagna di squadra Anna Odine Stroem, al primo podio della carriera. Dopo dieci mesi torna nella top-three Carina Vogt.

Credits photo: Michele Dardanelli

Credits photo: Michele Dardanelli

Nebbia fitta, leggero nevischio e vento cangiante hanno caratterizzato la competizione odierna a Zao della Coppa del Mondo femminile del salto speciale, vinta dalla detentrice della sfera di cristallo Maren Lundby. Il normal hill nipponico è stato per lunghi tratti ai limiti della praticabilità, rimescolando le carte in gioco anche tra una serie di gara e l’altra. Alla fine ne è uscita trionfante la Norvegia, capace di realizzare  una doppietta anche grazie all’ottima Anna Odine Stroem – al primo podio della carriera.

La prima manche per lunghi tratti è stata tutto sommato regolare, almeno fin quando non è toccato alle migliori del circuito: in una prova in cui l’equilibrio stava regnando sovrano, la prima ad aver “alzato l’asticella” è stata la pluricampionessa iridata Carina Vogt, capace di spingersi a 94.5 metri con 1 m/s di vento frontale, guadagnando un discreto margine su tutte.

Da questo momento, al di là del dato recitato dalla compensazione, il trampolino è diventato complessivamente meno performante fino al turno di Lundby, quando l’oro olimpico in carica è balzata in testa con una prestazione da 96 metri, agevolata da una bufera di brezza frontale che le ha permesso di far registrare il miglior punteggio parziale.

Si è giunti quindi al misfatto del giorno, poiché Katharina Althaus ha aspettato a lungo il semaforo verde che le è stato successivamente dato quando il vento ha cominciato a spirare alle spalle e chiaramente la leader della Coppa del Mondo non è andata oltre una misera diciassettesima piazza provvisoria.

Se il primo è stato tutto sommato accettabile come regolarità, il secondo round è stato quasi scandaloso con alcune saltatrici che hanno eseguito con una  visibilità minima data dall’infittirsi della nebbia. Il tesoretto di punti guadagnato nel primo salto ha permesso a Lundby di conservare la leadership anche al termine della competizione, grazie ad una seconda performance da 92.5 metri nuovamente in condizioni favorevoli. La norvegese ha così raccolto la quindicesima vittoria in carriera nel massimo circuito, continuando nel testa a testa con Daniela Iraschko-Stolz: ora le due atlete sono nuovamente a pari merito al secondo posto all-time nella speciale graduatoria.

Ha rischiato seriamente di fare saltare il banco quest’oggi Stroem: terza al termine del primo segmento di gara, la scandinava si è ripetuta nel momento decisivo rimontando fino ad arrivare ad 1.3 punti dalla connazionale vincitrice. La ventenne di Alta, nota al mondo del salto da ormai tanti anni, ha raccolto il primo podio della carriera a coronamento di una crescita esponenziale nelle ultime due stagioni, dopo che era stata dirottata momentaneamente sulla nascente combinata nordica femminile.

Ha chiuso la top-three Vogt, con un leitmotiv di gara in linea con la vincitrice: nell’ultimo salto la pluricampionessa mondiale non è riuscita ad assaltare la leadership di Lundby, comunque ha ottenuto il primo piazzamento nelle migliori tre della stagione proprio quando si avvicina il momento di difendere la medaglia d’oro di Lahti 2017.

Per la terza volta da inizio dicembre ha chiuso ai piedi del podio Eva Pinkelnig, autrice di una rimonta di tre posizioni rispetto a metà competizione, che ha preceduto di pochi decimi di punto la vincitrice di gara uno Iraschko-Stolz, a sua volta migliore nella seconda serie che nella prima. A seguire sesta piazza per una Sara Takanashi senza infamia e senza lode, ancora alla ricerca della svolta decisiva di un’annata altalenante.

La top-ten è stata completata da atlete in rappresentanza di due nazioni: di riffa o di raffa la Russia continua a raccogliere piazzamenti di prestigio con le sue giovani leve, oggi Alexandra Kustova (7^) e Lidiia Iakovleva (10^) hanno coronato delle rimonte notevoli, con la più navigata delle due che è stata autrice addirittura del miglior punteggio della seconda manche; la Germania, invece, ha limitato al meglio i danni con Althaus (8^) dopo il mezzo scandalo del primo salto, mentre Ramona Straub (9^) si è espressa oltre le aspettative visto il contesto di gara non molto amico.

Soltanto dodicesimo posto per Nika Kriznar che quest’oggi è tornata alle spalle di Iakovleva nella sfida in preparazione agli imminenti Mondiali Juniores di Lahti, dove le aspetta una sfida di alto livello. Dopo un ottimo primo salto sono precipitate in classifica Chiara Hoelzl (14^), Juliane Seyfarth (18^), Silje Opseth (20^) e Nozomi Maruyama (29^), tutte parzialmente nelle migliori dieci o subito a ridosso. Tra queste si è inserita l’unica azzurra presente a Zao - Elena Runggaldier - che si è classificata quindicesima grazie ad una solida prestazione.

Nella classifica generale della Coppa del Mondo, rispetto a fine dicembre, nelle gare giapponesi è stata stoppata la fuga di Althaus (622 punti) da una Lundby in crescita (588) e Iraschko-Stolz (459), più attardate le altre atlete.

La settimana prossima la stagione femminile del salto speciale entrerà nel vivo: giovedì 24 gennaio alle ore 14.00 prenderà il via la competizione individuale dei Mondiali Junior a Lahti, mentre venerdì 25 alle 13.00 a Rasnov è in programma la qualificazione della Coppa del Mondo.

ZAO II – HS 102

1. LUNDBY Maren (NOR) 198.7
2. STROEM Anna Odine (NOR) 197.4
3. VOGT Carina (GER) 195.2
4. PINKELNIG Eva (AUT) 191.3
5. IRASCHKO-STOLZ Daniela (AUT) 190.4
6. TAKANASHI Sara (JPN) 189.8
7. KUSTOVA Alexandra (RUS) 187.0
8. ALTHAUS Katharina (GER) 185.7
9. STRAUB Ramona (GER) 184.9
10. IAKOVLEVA Lidiia (RUS) 179.1

Clicca qui per i risultati completi.

Michele Dardanelli

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