Sport&Life | 30 gennaio 2023, 13:00

Sport&Life - Il CeRiSM e la sua passione per lo sci di fondo

Sport&Life - Il CeRiSM e la sua passione per lo sci di fondo

Come introdotto nel precedente articolo (Leggi QUI), il CeRiSM dal 1995 è in continua evoluzione. E’ un’evoluzione che interessa non solo la sede, appena inaugurata a settembre 2022, ma anche lo staff e le competenze. Questo progresso è necessario anche perché uno degli sport più studiati dentro i laboratori del CeRiSM si sta evolvendo sempre di più.
A sottolinearlo anche un recente articolo pubblicato in letteratura (per approfondire, Losnegard) dove si evidenzia come le velocità nelle gare internazionali di discipline distance sia cresciuta di circa il 10% dal 1992 al 2018, velocità che sono ancora più alte (del 10-15%) quando andiamo a considerare le gare sprint. Sono molti i motivi legati a questi miglioramenti e includono sicuramente un miglioramento dei materiali, della preparazione delle piste, della tecnica e delle strategie di allenamento. Due di questi elementi sono di certo tra gli interessi del CeRiSM che negli anni ha indagato lo sci di fondo sviluppando soprattutto due grandi aree come la biomeccanica e l’energetica del movimento, separate in genere, ma che integrate danno informazioni più utili. Tutto questo sia sotto forma di ricerca ma anche come servizio a supporto della performance. Per quanto riguarda la ricerca condotta negli anni, tra i focus ci sono aspetti biomeccanici della sciata, riassunti recentemente in una completa revisione della letteratura (Zoppirolli, Pellegrini), altri più legati all’energetica del movimento (Pellegrini), all’identificazione delle soglie (Fabre) e all’evoluzione della capacità di performance dei giovani fondisti fino ad età più adulte (Zoppirolli).

Oltre alla ricerca un grosso impegno da parte del centro trentino è quello di offrire servizi al supporto della performance. I più sfruttati sono i test di valutazione funzionale che, brevemente, hanno un duplice obiettivo. Il primo è quello di indagare il livello di fitness dell’atleta e l’evoluzione di quest’ultimo nel tempo, sia durante la stagione agonistica che in uno sviluppo più a lungo termine, confrontandolo anche con i propri competitor. Oltre a questo, i test hanno l’obiettivo di ottenere delle zone di allenamento consigliate sulla base dell’andamento di alcuni parametri come quelli cardiopolmonari e la concentrazione di acido lattico quando sottoposti a valutazioni con un incremento di intensità che spesso porta gli atleti fino ad esaurimento fisico.

Queste valutazioni sono anche una splendida opportunità di applicare alcune nozioni apprese durante le lezioni per gli studenti del corso magistrale di scienze motorie di Rovereto che appunto si “contendono” l’occasione di assistere alle valutazioni dei diversi atleti. Tra questi studenti, i più appassionati, hanno avuto la possibilità di sviluppare tesi di laurea sullo sci di fondo che sono ulteriori alternative per indagare da altre prospettive questa disciplina.

Nei laboratori del CeRiSM sono passati oltre agli atleti di tutti i gruppi sportivi, i ragazzi dei comitati trentino e veneto e, ovviamente, gli atleti delle squadre nazionali con le quali sono stati svolti i progetti da Rovereto a Torino 2006, Vancouver 2010, Pyongyang 2018, Pechino 2022. E non solo, anche gli atleti della Marcialonga (bisonti o meno) sono stati e sono tuttora al centro delle attenzioni del CeRiSM che ha sviluppato un progetto chiamato MarcialongaScience e di cui vi parleremo più avanti.

La fortuna del centro di Rovereto oltre ad aver visto un sacco di atleti di svariati livelli è quello di avere una buona rete di connessioni con altre università italiane e straniere. Questo ha permesso negli anni di ospitare per periodi più o meno lunghi ricercatori stranieri e anche a componenti dello staff di fare esperienze all’estero, soprattutto nei paesi scandinavi. Una collaborazione su molte, di ormai 10 anni fa, aveva analizzato la biomeccanica della “lisca di pesce” spiegando come veniva utilizzata dagli atleti elite (Andersson). Queste collaborazioni sono molto utili anche perché le competenze di ogni centro si integrano e si può rispondere a domande più complesse, domande che sorgono ai ricercatori ma soprattutto a curiosità che vengono dal campo perché uno degli obiettivi principali resta quello di ottimizzare ulteriormente le performance. Senza dubbio questo è ben chiaro allo staff del CeRiSM che lavora per cercare nuove conoscenze per migliorare la performance dei “nostri” fondisti.

Aldo Savoldelli

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