Biathlon | 03 aprile 2024, 12:50

In Libano esiste un vero e proprio polo per gli sport invernali: biathlon, sci di fondo e non solo, nella zona dei "Cedri di Dio"

Da sinistra Huguette Fakhry e Jeanne Darc Tawk ai Mondiali di sci di fondo di Planica 2023

Da sinistra Huguette Fakhry e Jeanne Darc Tawk ai Mondiali di sci di fondo di Planica 2023

La passione per gli sport invernali non ha confini. Lo sanno bene in Libano – paese che confina a sud con Israele, a nord e a est con la Siria e a ovest si affaccia sul Mediterraneo – dove dal 2023 è stato introdotto il biathlon, che ha recentemente visto la disputa di veri e propri campionati nazionali (mentre per lo sci di fondo si disputavano già in precedenza). In particolare, nella zona della “Foresta dei Cedri di Dio”, luogo iconico menzionato in diverse occasioni nella Bibbia, sono andate in scena alcune competizioni valide per l’assegnazione dei titoli libanesi. In tutto 35 i partecipanti, per una manifestazione supervisionata dall’allenatore serbo Miroslav Siegert, assoldato per il secondo anno consecutivo dalla federazione libanese per dare una spinta a questo sport.

Scorrendo i risultati dei campionati, si nota come molti dei nomi dei migliori siano nomi già comparsi sulla scena internazionale, in particolare in occasione delle gare di qualificazione ai Mondiali di sci di fondo, che notoriamente accolgono atleti provenienti dalle regioni più disparate del mondo, i quali cercano di conquistarsi un posto nell’appuntamento iridato. Dal fondo al biathlon il passo è breve. E così succede che nella categoria assoluta maschile a laurearsi campione libanese nel biathlon è Paul Keyrouz, che l’anno scorso aveva chiuso al 42° posto la 10 km di apertura dei Mondiali di Planica di fondo. Il vincitore della classifica maschile Junior è Elie Chardel Tawk, omonimo dell'Elie Tawk che era stato 40° a Planica e che aveva preso parte alle Olimpiadi di Pechino 2022. A completare la classifica dei campionati di biathlon sono Samer Tawk e Salim Lozom, 2° e 3° nella categoria assoluta, mentre tra gli Junior salgono sul podio Angelino Lahoud El Khoury (2°) e Boutros Keyrouz (3°).

Al femminile, invece, a vincere è stata Syrelle Lozom, che quest’anno ha preso parte anche ai Giochi Olimpici Giovanili di Gangwon, in Corea del Sud. Dietro di lei ecco poi altri due nomi già sentiti: Jeanne Darc Tawk e Huguette Fakhry. E non solo perché avevano preso parte alla 5 km di qualificazione ai Mondiali di Planica di fondo (finendo rispettivamente 36ª e 33ª), ma anche perché in quell’occasione Fondo Italia le aveva intervistate. Tra le donne Junior, poi, la vittoria è andata a Karen Succar, anche lei reduce dalla partecipazione ai Giochi di Gangwon, mentre alle sue spalle si leggono i nomi di Angelina Fakhry e Glory Alfakhry.

QUI l’intervista di Fondo Italia a Jeanne Darc Tawk e Huguette Fakhry

A colpire, andando a scandagliare un po’ la storia di questa piccola ma speranzosa realtà (o ciò che è reperibile di essa), è la grande voglia di questi ragazzi di mettersi in gioco, senza porsi limiti. Non passa infatti inosservata la capacità di spostarsi con grande disinvoltura da uno sport all’altro. Non solo fondo e biathlon, si scopre che Paul Keyrouz ha presenze in gare FIS di sci alpino in Austria, mentre Samer Tawk ha gareggiato nello sci alpino ma solo in patria. Ma non è tutto: Huguette Fakhry gareggia anche nello snowboard e recentemente ha preso parte a una gara FIS in Serbia, probabilmente incoraggiata dall’allenatore Miroslav Siegert.

Una zona chiaramente poco avvezza agli sport a livello agonistico, ma che non per questo non può vantare una lunga tradizione di sport invernali. Nella zona della “Foresta dei Cedri di Dio”, meglio nota localmente come “Cedars”, vengono organizzate da tempo competizioni di sci alpino, snowboard, sci di fondo e – recentemente – anche di biathlon, grazie alla collaborazione dell’esercito libanese con la Lebanese Ski Federation. Quest’ultima, nello specifico, è stata fondata nel 1961 e conta ben 29 club affiliati. In generale, la pratica degli sport invernali in questa zona è favorita dalla conformazione del territorio, che ospita la catena montuosa del Monte Libano, la quale si estende per tutta la lunghezza del paese, con un’altitudine che in alcuni casi tocca addirittura i 3000 metri. E infatti gli stessi componenti dell'esercito vengono addestrati a spostarsi con gli sci per riuscire a muoversi più agilmente all'interno di un territorio piuttosto montuoso. Non deve quindi sorprendere che in Libano si pratichino gli sport della neve, considerato che – risalendo all’etimologia del nome – “Libano” si rifà proprio a “Bianco”, in ragione della grande presenza di vette e zone innevate.

Fausto Vassoney

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