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Biathlon – Dorothea Wierer si schiera con l’IBU: “Nessuno vuole danneggiare il nostro sport, ma renderlo più spettacolare e appetibile”

La grande maggioranza degli atleti di testa si è detta contraria alla decisione dell’IBU di modificare il sistema di ordine di partenza degli atleti, a partire dalla prossima Coppa del Mondo di biathlon, penalizzando i primi quindici della classifica generale, costretti a partire tra il pettorale 46 e il 75, anziché poter scegliere il gruppo di partenza come avveniva in precedenza.
A giudicare l’argomento da un aspetto diverso rispetto a quello prettamente sportivo è però una delle atlete più amate del circuito, Dorothea Wierer, convinta che il biathlon debba trovare sempre la soluzione migliore per continuare a crescere, ritagliandosi uno spazio più importante tra i media.

«Tempo fa ho parlato con una persona dell’IBU che mi ha spiegato la situazione – ha raccontato Wierer a Fondo Italiada cui ho appreso che ad oggi determinati contratti televisivi verrebbero rinnovati al ribasso rispetto alle cifre attuali, nonostante l’aumento di popolarità del biathlon. Non sarebbe certo positivo per il nostro sport. Come posso testimoniare per averlo vissuto di persona negli ultimi mesi, anche se la nostra disciplina è in crescita, non è ancora al livello di altri sport, che hanno una grande risonanza. L’IBU fa quindi bene a intervenire. Io sono ormai nella fase conclusiva della mia carriera, ma per i giovani che hanno ancora tanti anni davanti, è importante che il biathlon non perda interesse, ma guadagni anche spazio rispetto agli altri sport. Se l’IBU ha delle ottime entrate, lo dobbiamo ovviamente alle televisioni e al seguito che hanno le gare. Ciò va a vantaggio dell’atleta stesso, che può guadagnare di più tra montepremi e sponsor».

L’altoatesina delle Fiamme Gialle, che in estate ha seguito i Giochi Olimpici Estivi di Parigi da inviata per Eurosport, ha poi parlato ovviamente dell’aspetto sportivo. «Secondo me per gli atleti abituati a partire davanti, cambierà tanto soprattutto mentalmente, perché dovendo partire dopo il numero 46, vi sarà più tempo a dividerli dall’azzeramento. Inoltre i migliori quindici rischieranno di essere penalizzati in fase di riscaldamento, perché gli atleti che partono con i pettorali più alti solitamente non trovano delle condizioni perfette per fare riscaldamento, in quanto non sempre vi è la possibilità di farlo in pista. L’IBU ha però assicurato che curerà questo aspetto. In fin dei conti, fino ad oggi ciò andava già a colpire gli atleti che partivano dopo, quindi il problema andava risolto in ogni caso».

Wierer conclude il proprio ragionamento: «Certamente per i big sarà diverso partire più indietro, ma va anche detto che in caso di condizioni particolari, l’IBU ha già messo nel regolamento che la giuria può tornare al vecchio sistema di ordine di partenza. Sicuramente l’IBU non vuole danneggiare il nostro sport, ma renderlo più spettacolare e appetibile. Prima di criticare una cosa, è giusto provarla».

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