La 10 km a skating di Coppa del Mondo a Cogne, si chiude con un 31° posto di Federico Pellegrino, quinto degli italiani all’arrivo in una giornata tutto sommato felice per il fondo azzurro, che può sorridere per il 9° posto di Davide Graz e il 16° di Giovanni Ticcò. Intervistato al termine della sua fatica, Pellegrino racconta a Fondo Italia le sue sensazioni post gara, dicendo la sua anche sulla top 10 di Graz e sull’avvicinamento ai Mondiali di Trondheim.
A proposito della 10 km odierna, Pellegrino si dice leggermente amareggiato per il pettorale di partenza non fortunatissimo, capitatogli anche in ragione dell’assenza di alcuni big che lo precedevano in classifica: “La mia gara? Sono un po’ combattuto su cosa rispondere, ma penso che se non fossero mancati 12 dei primi 27 atleti e non fossi partito con il 70, la mia posizione di partenza mi avrebbe garantito 30 secondi in meno. Proviamo a togliere 30 secondi e potrei essere penso intorno ai 15, quindi sarebbe un super risultato. In questa gara, con il vento in faccia in tutte le salite lunghe, se ci fosse stato un trenino giusto come è successo a Minneapolis un anno fa, poteva cambiare completamente. Ma lo so che quando ci sono queste piste con queste condizioni è un’opportunità da cogliere, se c’è. Se non c’è, bisogna accettare il fatto che la colga qualcun altro. Se non sbaglio ho visto altre bandierine italiane nella top 15 e questo mi fa molto molto ben pensare per cosa può succedere in futuro. Però è bello che se non c’è Pellegrino ci sia qualcun altro”.
Soffermandosi poi sul risultato di Davide Graz, al miglior piazzamento in carriera oggi per la prima volta in top 10 in Coppa del Mondo, Pellegrino aggiunge: “Finalmente. E’ l’atleta più forte, con doti fisiche molto forti. Gli mancano un po’ quelle mentali, ma la fiducia in se stessi si costruisce a suon di risultati e penso che oggi sia già un bello step in ottica futura. Se mi ricordo la mia prima top 10 in Coppa del Mondo? A Davos (nel 2010, ndr), era la mia prima finale. Ma per le sprint il pensiero più che top 10 o top 15 il pensiero è sul raggiungimento della finale o la semifinale. Me lo ricordo bene, quel giorno era un po’ particolare perché avevo fatto anche il miglior tempo in classifica. Ma non avevo l’età di Davide, ero molto più giovane e vivevo in maniera molto più inconsapevole di come la vive lui. Lui ormai è già un atleta top, quindi è già pronto anche per fare passi più avanti. Un po’ alla volta, senza voler troppo, ce la farà”.
Interpellato poi dai media presenti a proposito dell’avvicinamento ai Mondiali di Trondheim, Pellegrino spiega: “Le indicazioni di cui avevo bisogno fino a questo momento erano soprattutto per la sprint a skating che è l’obiettivo individuale che ho. Vedremo se nell’avvicinamento, con la 20 km di Falun, potrà esserci spazio anche per lo skiathlon, che è l’unica altra opzione che ho per gare individuali. Poi se assieme al team ragioneremo che in team sprint e staffetta la mia presenza sarà utile, sicuramente quelle sono altre due grandi possibilità, a prescindere da chi verrà schierato. Vedremo”.