I Paesi scandinavi, depositarie della maggior tradizione delle discipline nordiche sono da sempre in prima linea per la lotta ai cambiamenti climatici e cercano di proporre uno stile di vita e scelte più responsabili di fronte al clima in ogni aspetto della società. Del resto, senza neve, Anche la Federazione Svedese di Sci, nelle sue possibilità, sta aiutando la causa attraverso un’attenzione maggiore alle emissioni della sua competizione nazionale, denominata Smart Energy Cup. Dal suo lancio nel 2021, la “nuova” Coppa di Svezia si è affermata come pioniera negli sforzi del movimento sportivo per ridurre il proprio impatto climatico. Grazie al lavoro strutturato e al forte impegno di organizzatori e club, le emissioni totali di gas serra della coppa sono diminuite per un totale del 48% nelle ultime quattro stagioni, passando da 25 a 12 tonnellate di CO₂e a stagione.
Gli organizzatori hanno dimostrato che misure ponderate possono avere un impatto significativo; a partire dal miglioramento della tecnologia nella preparazione delle piste, che ha sostituito i combustibili fossili con l’HVO100 (un biocarburante rinnovabile, noto anche come olio vegetale idrotrattato, che può essere utilizzato come sostituto del diesel tradizionale nei motori diesel, spesso senza necessità di modifiche al motore, ndr) e ha consentito una riduzione delle emissioni fino al 95% in questo ambito.
Poiché è emerso che la maggioranza (ben il 75%) delle emissioni totali della Coppa proviene dai partecipanti, l’organizzazione ha lavorato affinché le abitudini di viaggio dei singoli club fossero modificate in maniera più responsabile. Gli sforzi della Smart Energy Cup hanno fatto sì che le emissioni dei fondisti e dei loro accompagnatori diminuissero del 38% in quattro anni, in gran parte grazie a iniziative come il noleggio di treni, il car pooling e linee guida chiare nell’ambito della competizione Climate Fight.
Insieme ad una scelta più oculata del cibo, il cui impatto è stato ridotto di quasi l’80% grazie al passaggio a opzioni vegetariane e all’utilizzo di carne prodotta localmente da fonti sostenibili, la Federazione ha proposto anche spazi educativi sull’alimentazione sostenibile e donando, più in generale, strumenti per discutere le questioni climatiche in relazione alle competizioni.
La Smart Energy Cup dimostra in sintesi che le problematiche climatiche possono essere integrate negli sport d’élite, creando al contempo competizioni migliori, un maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione degli atleti e uno sport a prova di futuro.